Il commento del direttore
Remo Vangelista
Passata l’abbuffata dei lunghi ponti primaverili, gli operatori cominciano a interrogarsi sugli effetti che potrebbero avere sulle prenotazioni estive nelle destinazioni balneari italiane.
Al di là della concorrenza patita per il riaffermarsi delle mete sull’altra sponda del Mediterraneo, i punti dolenti riguardano un pricing altalenante e una qualità che non sempre è quella promessa. In generale, i big player del Mare Italia confermano la tenuta del mercato, specie per quanto riguarda le strutture più note e blasonate, ma con alcuni distinguo.
Capacità di spesa ridotta
Il trend generale è simile a quello dello scorso anno anche se un ritardo sulle prenotazioni estive c’è. I ponti primaverili potrebbero aver inciso sulla capacità di spesa globale della famiglia italiana, riducendola sul fonte dell’estate.
Da più parti si evidenzia come il prodotto si stia riassestando e se è vero che il Mare Italia non ha registrato un’esplosione di prenotazioni, è altrettanto vero che non c’è stata nemmeno una regressione rispetto al 2018.
Obiettivo famiglia
In generale, i t.o. fanno perno sulla famiglia, considerato un target che non delude mai.
Una fascia di mercato che predilige i format classici e soprattutto è alla ricerca di prezzi chiari.
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