Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ogni Stato membro dell’Unione europea potrà decidere come regolare l’attività di Uber entro i propri confini. O, in altre parole, potrà stabile autonomamente se bloccarlo o meno. È questa la decisione dell’Ue sulla celebre app di trasporti. A pronunciarsi è la Corte di giustizia dell’Unione, che ha decretato come la piattaforma Uber non sia un servizio di informazione, ma di trasporto.
Dunque, l'Ue lascia aperta la possibilità di bloccare il servizio Pop, ovvero quello in modalità peer to peer, mentre UberX e UberOne potranno continuare ad essere operativi. Di fatto, dunque, viene dato il benestare alla decisione di bloccare Uber Pop presa da alcuni Stati, come Spagna e Francia. Per quanto riguarda l’Italia, sono consentiti solo i servizi ‘premium’, ovvero quelli erogati con autisti Ncc.
Uber, come riporta lastampa.it, ha affermato che “questa sentenza non comporterà cambiamenti nella maggior parte dei paesi dell’Ue dove già siamo presenti e in cui operiamo in base alla legge sui trasporti”.