Il commento del direttore
Remo Vangelista
Quest’anno l’arrivo del Natale ha salvato Alitalia da altre lunghe polemiche. Per qualche settimana si parlerà d’altro, in attesa di segnali di fumo da oltre frontiera. L’ingresso in azienda del commissario Giuseppe Leogrande non cambierà probabilmente il futuro della compagnia. Secondo molti addetti ai lavori l’ex commissario di Blue Panorama dovrà esclusivamente seguire le indicazioni provenienti dal Governo, che dicono di tergiversare.
Prima infatti bisogna capire se e quanto durerà il Governo Conte 2 e, nella peggiore delle ipotesi, tutto finirà sul tavolo di un nuovo esecutivo. La solita storia che si ripete da anni ormai.
Ora i tre possibili soci industriali - Delta, Lufthansa e Air France - si studiano a vicenda prima di fare una mossa o rilasciare mezza dichiarazione. Ovviamente questa politica attendista non fornirà certo carburante alla povera Alitalia.
Leogrande farà presto conoscere le sue prime operazioni e, di fronte al taglio di rotte (e forse anche di manager) e al congelamento di alcuni aeromobili assisteremo a infuocate giornate di sciopero e alle inutili sparate del politico di turno. Servirebbero subito un piano e un partner industriale, ma oggi non abbiamo nulla di tutto questo. Solo un triste silenzio sotto l’albero di Natale.