Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’allarme era stato lanciato in particolare per l’alta stagione estiva e il ceo di Lufthansa Carsten Spohr aveva spiegato che si tratta di un problema non risolvibile in tempi brevi.
Gli effetti della carenza di personale iniziano però a farsi sentire sin da subito e gli ultimi giorni sono stati contrassegnati da un sensibile aumento dei disagi per i passeggeri, in particolare nel Vecchio Continente che, insieme agli Stati Uniti, sembra essere l’area maggiormente colpita. Anche qui la ripresa è stata talmente repentina e intensa da cogliere di sorpresa il settore e se la domanda è ormai vicina al 2019, flotte e organici di vettori e aeroporti sono nettamente inferiori al periodo pre pandemia.
I fatti più recenti
Se da una parte ci sono stati i primi interventi a breve e medio termine da parte delle compagnie (dal taglio preventivo delle rotte alla riduzione dei posti in aereo per potere avere meno personale presente), dall’altra l’ultimo weekend ha dimostrato che tutto questo ancora non basta. Sotto pressione, tra gli scali, si sono appena trovati Amsterdam e Dublino, con cancellazioni a raffica e, nel caso dell’Olanda, è arrivato l’input al vettore di bandiera Klm di limitare le vendite da ora e fino a nuovo ordine. easyJet continua invece a dovere cancellare voli al ritmo di oltre venti al giorno così come Tui.
L’analisi
In base a uno studio effettuato dal Corriere della Sera sulla base dell’analisi dei dati di traffico e delle compagnie, nel corso dell’estate sarebbero a rischio, solo nel Vecchio Continente, fino a 114mila voli, con un coinvolgimento diretto di oltre 17 milioni di passeggeri, mentre già oggi ci sarebbe una media di 175 voli cancellati al giorno.
Secondo Airline Data per la summer siamo di fronte a un’offerta di posti pari a 260 milioni di sedili, numero che avvicina di molto il 2019 (solo il 12 per cento in meno). Ma contemporaneamente le compagnie aeree devono fare i conti con circa 30mila addetti in meno. Quanto base per trasformare la ripresa in una bomba a orologeria e l’analisi parla della possibilità di arrivare a cancellare fino a 1.200 voli al giorno nelle ipotesi peggiori.