Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una vera e propria escalation che rischia di mettere in difficoltà tutto il sistema del trasporto aereo in Europa e negli Stati Uniti oltre che in pericolo i viaggi e le vacanze di migliaia di persone. Con l’avvicinarsi dei due mesi clou della stagione estiva i problemi relativi alla gestione del fortissimo aumento della domanda stanno emergendo con sempre maggiore chiarezza e i tentativi sinora fatti da parte di compagnie aeree e società di gestione degli aeroporti non sono riusciti a colmare i gap esistenti.
Questione carenza di personale
La questione numero uno, come noto, rimane quella della carenza di personale che da una parte sta colpendo i vettori, impossibilitati a reperire personale qualificato per le mansioni richieste dopo avere sfoltito gli organici nei due anni di crollo della domanda per il Covid. Dall’altra l’analoga situazione degli aeroporti, aggravata dalla carenza di fondi per potere reperire anche solo personale stagionale per fare fronte all’emergenza. E arrivano così gli annunci dei primi, definitivi tagli per l’estate.
Europa e Stati Uniti
Sul fronte delle compagnie, gli interventi più importanti in Europa sono stati quelli di Lufthansa, con 900 voli già eliminati dallo schedule, insieme a easyJet e Tui. Negli Stati Uniti, invece, tutte le major insieme alle principali low cost hanno deciso sforbiciate che si aggirano in un range tra il 5 e il 10 per cento della programmazione. Dall’altra parte dell’Atlantico, tra l’altro, si è appena tenuto un vertice tra i top manager delle aerolinee e il segretario dei Trasporti Pete Buttigieg per cercare di fare fronte comune di fronte a una situazione che rischia solamente di peggiorare; ma al momento sembra prevalere il braccio di ferro e lo scarico delle responsabilità tra le parti e una soluzione sembra ancora lontana.
Gatwick e Schiphol
Tornando invece nel Vecchio Continente, le cronache degli ultimi giorni parlano di due importanti decisioni da parte di altrettanti scali fondamentali come Amsterdam Schiphol e Londra Gatwick: quest’ultimo ridurrà il numero di voli da 900 a 850 in luglio e a 825 in agosto, mentre l’hub di Klm ha deciso di limitare il numero dei passeggeri giornalieri a quota 70mila ovvero il 16 per cento in meno del traffico normale del periodo estivo. Una decisione che ha spiazzato i vettori, Klm in testa, che dovranno ora decidere come tradurre la limitazione in termini di voli.