Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il futuro si tinge dei colori del Mar Rosso. Man mano che passano i giorni, appare chiaro che al momento una delle ipotesi più facilmente percorribili per ridare fiato alle casse di tour operator e agenzie di viaggi sia quella che prende la strada di Sharm El Sheikh e Marsa Alam. Due mete che da sempre hanno contribuito a generare volumi importanti e a riempire gli scaffali dei punti vendita con un prodotto che, come segnalato dal direttore commerciale di Veratour, Massimo Broccoli, rappresenta un unicum per “Versatilità e trasversalità su tutti i target”.
La speranza nell’apertura di nuovi corridoi, che continua ad animare gli sforzi delle associazioni di categoria, al momento non ha avuto soddisfazione e sono in molti, sulla scorta di quanto espresso dal ceo di Idee per Viaggiare, Danilo Curzi, a pensare che al momento sia “più fruttuoso ragionare sui corridoi aperti (Maldive, Seychelles, Mauritius, Aruba, Repubblica Dominicana ed Egitto con Sharm El Sheikh e Marsa Alam, ndr)”. Tanto più che le Faq pubblicate sul sito del Ministero della Salute sanciscono la necessità di affidarsi a t.o. e agenzie per organizzare una vacanza verso le mete aperte con i corridoi, Mar Rosso compreso.
L’impennata di richieste
L’impennata di richieste verso Marsa Alam e Sharm El Sheikh non sembra comunque almeno al momento compromettere il booking. “Al momento il prodotto Egitto è sufficiente a coprire la domanda” fanno sapere dall’ufficio prodotto del Gruppo Settemari. E anche Broccoli conferma che “Attualmente i dati sono incoraggianti, anche se va precisato che in realtà tutto quanto è stato finora aperto al turismo si sta muovendo bene. Le vendite sul Mar Rosso in particolare stanno registrando tariffe corrette e l’offerta è proporzionale alla domanda. Il nostro obiettivo è quello di tornare per il prossimo Natale-Capodanno alle capacità del 2019”.
Più collegamenti
Del resto, le compagnie aeree stanno puntando sull’area e con l’entrata in vigore dell’orario invernale, sono in molte a riprendere i collegamenti verso Sharm El Sheikh e Marsa Alam.
“I nostri collegamenti sono ripresi il 7 novembre - fa sapere il direttore prodotto e sviluppo di Fruit Viaggi, Giuseppe Falco - e abbiamo dotato tutti i nostri clienti del Travel Pass. E' una procedura nuova che si va ad aggiungere a quelle che già erano previste e quindi comporta un'ulteriore incombenza a carico del t.o., ma per noi che fin dal primo momento abbiamo voluto cogliere gli aspetti positivi dell'ordinanza sui corridoi, rappresenta un giusto riconoscimento all’attività di organizzatore che riesce a dare le dovute garanzie al viaggiatore”.
Servono altri prodotti
La criticità maggiore secondo Falco riguarda i prezzi: “Alcuni aspetti legati all'incremento del costo del carburante e alla forte domanda di altri mercati ora presenti a Sharm hanno determinato un aumento dei costi dei servizi di trasporto e di alloggio con un conseguente aumento del prezzo di vendita del pacchetto”, mentre sul fronte del prodotto “Non abbiamo avuto grosse difficoltà nel reperire personale. Sicuramente però è molto difficile trovare nuovo prodotto soprattutto per l'innalzamento delle tariffe alberghiere conseguente alla forte richiesta del mercato russo”.
Quel che emerge chiaramente è che il Mar Rosso non può soddisfare da solo la forte domanda di viaggi a medio raggio: “Confidiamo che a breve vengano riaperte altre località oltre a Sharm e Marsa – chiude Falco -. Il nostro piano di sviluppo prevede un incremento anche in altre aree dell'Africa equatoriale e un aumento del prodotto in Egitto sia a nord, sulla costa mediterranea, sia nel Mar Rosso”.