Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il 2021 ha segnato un recupero rispetto all’anno nero, ovvero il 2020. Ma la strada verso la piena ripresa è ancora lontana. A certificarlo sono i dati Istat sui primi 9 mesi dello scorso anno, che fanno registrare nel complesso un +22,3% delle presenze negli esercizi ricettivi rispetto allo stesso periodo del 2020. Il dato però segna un calo del 38,4% se confrontato con il 2019.
Ma l’elemento più interessante sono le cifre relative al periodo luglio-settembre: durante l’estate la ripresa si è fatta più marcata (+31% sul 2020) e il gap con il pre-pandemia si è ridotto (-14%). Nel complesso, i viaggi dei residenti per motivi di lavoro sono stati 1,5 milioni, mentre quelli per vacanza sono stati 18 milioni.
Gli arrivi dall'estero e la durata dei soggiorni
Importante anche analizzare la componente estera, che segna un incremento del 40,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2020.
La nota dolente è rappresentata dalla stagione invernale 2021, che ha fatto aprire l’anno con un turismo sostanzialmente azzerato. Il primo trimestre segna infatti un -81,7% negli adivi e un -79,7% per le presenze, sempre rispetto al 2019. Numeri, come si è visto, destinati a migliorare con il proseguimento dell’anno.
Altro dato rilevante, la durata delle vacanze: durante il periodo estivo infatti i soggiorni lunghi sono tornati ai livelli di due anni prima.