Aumento dei corridoi, le prime reazioni del settore

“Un primo passo verso un progressivo e necessario ritorno alla normalità”. Sono parole di soddisfazione quelle con cui Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, accoglie la notizia della proroga e ampliamento dei corridoi turistici ad altre mete a lungo raggio.

Un primo passo, dunque, a cui devono necessariamente seguirne altri: “Noi - sottolinea infatti Gattinoni - auspichiamo che il prima possibile la regolamentazione dei viaggi internazionali agevoli maggiori aperture. D’altronde l’andamento pandemico e il livello di vaccinazioni raggiunto permettono, a nostro avviso, di muoversi fuori dall’area Ue/Schengen con più libertà, pur mantenendo tutti i presidi di sicurezza ancora necessari in questa fase”.

Da qui l’appello al Governo ad adeguarsi alla raccomandazione del Consiglio europeo “secondo cui - spiega il presidente di Fto - va abbandonata una regolamentazione basata sulle mappe regionali colorate in ragione dei livelli di contagio, eccettuate le aree rosso scuro, e bisogna invece passare a misure calibrate sullo status del singolo viaggiatore”.

"I corridoi non bastano"
Ad esprimere soddisfazione anche Adv Unite, che tuttavia precisa subito come i corridoi non bastino a risollevare le sorti di un settore in ginocchio: “A oggi - spiega una nota dell’associazione - non abbiamo ancora alcun documento ufficiale sulla cassa integrazione”. E accusa il Ministero del Turismo di essere “completamente assente, anche se molto si potrebbe fare: dalla pubblicità progresso per le agenzie e i tour operator italiani, ai controlli in aeroporto e tanto altro. Operazioni a costo zero che nessuno ha chiesto fino ad oggi. Riteniamo fondamentale dare la cassa integrazione e aiuti a queste imprese”.

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