Il commento del direttore
Remo Vangelista
Malgrado aumento dei prezzi e collegamenti aerei ancora insufficienti a soddisfare la domanda, il lungo raggio sta vivendo finalmente la sua prima vera stagione di ripresa.
Una ripresa che però è rallentata dal problema relativo al rilascio dei passaporti, che ancora interessa a macchia di leopardo le questure di tante località italiane.
Non è bastato almeno per ora l’intervento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che aveva segnalato come le problematiche con l’emissione dei passaporti, ma anche delle carte d’identità elettroniche, riguardassero essenzialmente i tempi necessari per prenotare sulla piattaforma informatica l’appuntamento in questura.
E che di conseguenza fosse preferibile optare per le altre modalità di accesso. “Sui siti web delle questure – spiegava il ministro – è possibile rintracciare i percorsi - open day, sportello urgenze, mail dedicata, contatto telefonico, accesso diretto - attraverso i quali gli utenti possono presentare le istanze in caso di urgente necessità di ottenere il passaporto”.
Anche se fra le motivazioni di urgenza che legittimano il rilascio in tempi brevi compare la voce turismo, il problema rimane. Perché, segnala Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi Confesercenti “continuiamo a ricevere segnalazioni che alcune questure in Italia non considerano il turismo un motivo di causa d'urgenza. Chiediamo al ministero dell’Interno e alla polizia di Stato di vigilare affinché la clausola turismo sia rispettata da tutte le questure; i ritardi nel rilascio e nel rinnovo dei passaporti hanno già fatto saltare o posticipare migliaia di viaggi, con conseguenti mancati incassi per le agenzie”.
Situazione che trova riscontro anche fra gli addetti di settore.
“Lavorare oggi è molto più complicato – lamenta Ludovico Scortichini, ceo di GoWorld -. Non solo per la mancanza di personale che a tutti i livelli complica il nostro lavoro, ma anche perché il tema della lentezza nel rilascio dei passaporti incide in fase di preventivo. La maggior parte della clientela prenota, e quindi versa un acconto, solo nel momento in cui dispone del documento e questo implica nel migliore dei casi rallentamenti nei tempi di lavorazione della pratica. E nei casi peggiori un nulla di fatto”.
“Quello del rilascio dei passaporti è un problema reale – tuona il ceo di Mappamondo, Andrea Mele -. Ogni questura si muove in modo differente e non è inconsueto il caso di chi chiede un preventivo, per poi accorgersi di non avere i sei mesi di validità residua del documento, bloccando la pratica”.
La criticità era già stato segnalata anche dal direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci, che sottolineava come “Il problema dei passaporti permane. Ne sentiamo parlare di meno solo perché gli italiani si adattano alle difficoltà. Le varie questure locali hanno trovato degli escamotage per dare una risposta alle esigenze di chi si muove per lavoro, studio e turismo. Rimane incredibile che in un Paese europeo un cittadino deva prenotarsi con mesi di anticipo, fare code di ore e chiedere deroghe e favori per avere un documento che dovrebbe essere rilasciato in tempi brevissimi”.
“Si tratta di un problema ancora attuale – chiude il titolare del Tucano, Willy Fassio -. In alcune regioni è migliorato ma siamo ancora lontani da una vera normalizzazione”.