Dimensione
Turismo,
i nuovi progetti

Quaranta anni e non sentirli. Superati i difficili anni della pandemia, Dimensione Turismo rinnova l’offerta per proporre in chiave nuova le destinazioni più collaudate attraverso percorsi meno classici.

“Abbiamo in programma di lanciare tour per veri appassionati della cultura, con accompagnatori speciali - conferma il presidente, Mario Di Nicolantonio, a TTG Italia -. Questo sviluppo è la diretta conseguenza dell’aumento di richieste di viaggi articolati, di pregio, dalla logistica complessa, registrato negli ultimi tempi”.

I numeri sono tornati a dare soddisfazione. “Nei primi sei mesi del 2024 abbiamo rilevato un buon incremento del fatturato rispetto al 2023. L’obiettivo principale di Dimensione Turismo è quello di stabilizzare la ripresa degli anni post-pandemia, proponendo una selezione di prodotti della miglior qualità possibile. Vogliamo inoltre dedicare maggiore impegno nello sviluppo di pratiche sostenibili, sia a livello umano che ambientale, con l’obiettivo di avere un impatto positivo sulle singole destinazioni, valorizzandone bellezza e cultura”.

Gli investimenti continuano. “Stiamo puntando molto sulla nostra struttura di proprietà, il DBeach Resort di Ponta Negra a Natal, in Brasile. Il resort è costantemente sottoposto a ristrutturazioni e implementazioni. Da quest’anno abbiamo lanciato il tour Maravilha, un viaggio avventuroso tra i luoghi naturali più affascinanti del Nord del Brasile”.

Oltre all’impegno sul Brasile, “cresce l’interesse per Vietnam, Cambogia e Sri Lanka, destinazioni con cui lavoriamo da oltre 40 anni e che aggiorniamo costantemente”. Diverso è però l’approccio del viaggiatore, che oggi “predilige viaggi lenti, sostenibili e con particolare attenzione al patrimonio culturale. A queste mete si aggiungono i nostri due best seller, l’Indonesia e la Turchia, che in questa estate hanno confermato una domanda sorprendente”

Infine, sul fronte dei viaggi di nozze, che procurano una fetta importate del fatturato, le destinazioni più gettonate restano Malesia, Indonesia, Thailandia, ma anche Turchia, Colombia e Brasile.

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