Naar punta all’estero
‘Saremo il primo t.o.
dei viaggi su misura’

In un anno di alti e bassi, complicato da crisi internazionali e prezzi fuori controllo, una tendenza sembra comunque farsi strada: i viaggi a lungo raggio continuano a macinare numeri, indipendentemente dalla fine di quell’effetto ‘rebound’ verificatosi nel post pandemia.

Lungo raggio soddisfacente

Lo testimonia anche Luca Battifora, da poco più di tre mesi direttore generale di Naar, che insieme al ceo Frederic Naar sottolinea come il long haul continui a dare soddisfazione.

Molteplici le motivazioni di questo fenomeno. Innanzitutto, secondo i due manager i rincari aerei hanno avuto un impatto più rilevante sul corto e medio raggio, mentre il lungo raggio si è mantenuto su valori più equilibrati. Da considerare anche la tipologia di clientela di Naar, viaggiatori di fascia medio alta che non hanno problemi a mettere a budget uno scontrino medio di 3mila 900 euro.

I dati

“Il primo semestre del 2024 – puntualizza Battifora – ha superato le previsioni di bilancio e attualmente siamo vicini al 90% sull’anno in termini di ordinato. Almeno per quanto ci riguarda, l’andamento dei prezzi è stato meno schizofrenico rispetto al 2023 e la previsione di arrivare a fatturare 73-74 milioni fra vendite e ancillary è alla nostra portata”.

Tradotto in numeri, questo dato significa che la crescita attesa sul perimetro Italia dovrebbe attestarsi sull’11-12%.

Il progetto estero

Parlare di ‘perimetro Italia’ è quanto mai necessario per un operatore che, come Naar, sta da tempo lavorando a un progetto di progressiva apertura ai mercati stranieri. Un’apertura cominciata dalla Francia, “un mercato complesso, caratterizzato dalla presenza di network fortissimi – precisa Naar -. Il primo anno di attività effettiva è stato il 2023, ma già quest’anno contiamo di raggiungere il break even, per arrivare nel 2025 a cogliere risultati molto interessanti”.

La formula messa a punto, che prevede di “Esportare il viaggio tailor made italiano all’estero” ha l’obiettivo nel tempo di fare di Naar il “primo tour operator europeo dei viaggi su misura, capace di esportare il made in Italy del tour operating in mercati diversi”.

Da qui la necessaria espansione in Benelux e in Germania, creando uffici operativi gestiti da squadre esperte, provenienti da grossi nomi del tour operating o da aziende tecnologicamente all’avanguardia.

Bespoke Travel

“Il progetto Bespoke Travel sui mercati stranieri ha reso necessario anche un importante cambio di passo in termini di organizzazione interna – aggiunge Battifora – e una costante modifica e aggiornamento dell’assetto tecnologico. Occorre lavorare in chiave ‘multilocata’, fatto che ha coinvolto un vero e proprio cambio culturale anche nell’hub di Milano”.

La strategia messa in atto dovrebbe portare nel 2025 a “produrre oltre 15 milioni sui mercati esteri, pari al 15-18% del fatturato globale di Naar”.

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