Zanzibar secondo
Azemar:
i progetti futuri

“Siamo un tour operator molto tradizionale, e lo dimostra il nostro booking telefonico e il nostro modo di radicarci sul territorio”. Lo dichiara Alessandro Azzola, managing director di Azemar, in occasione degli auguri natalizi con le agenzie romane. “Abbiamo sempre fatto fatica ad entrare bene nel mercato della Capitale, invece negli ultimi due anni Roma ci sta dando grandi soddisfazioni”.

Sono 2000 mila le adv italiane clienti di Azemar, che dal 1986 offre il meglio dell’Oceano Indiano come t.o. e come albergatore nelle 6 strutture di proprietà, di cui l’ultima aperta a luglio sull’isola di Bawe, a Zanzibar. “Zanzibar è nell’interesse delle grandi catene alberghiere. Nel 2026 aprirà il Four Season, mentre Anantara e Jumeirah seguiranno a breve. Noi ci siamo posizionati come il top della destinazione Zanzibar, e continueremo a crescere”. Entro il 2026 dovrebbe infatti iniziare la costruzione di un nuovo hotel Azemar, sempre a Zanzibar, su Prison Island, una delle isole più gettonate per le escursioni in giornata dalla Capitale. “Abbiamo ottenuto la concessione dell’isola – ha aggiunto Azzola -, sia della parte aperta al pubblico, che di quella dove realizzeremo l’hotel”.

L’idea è quella di trasformare Bowe Island e il suo concetto di lusso, in un brand: “Potremmo esportare il concept in un nuovo progetto per le Maldive e magari un giorno anche un ‘Bowe Safari Lodge’ nel Serengeti”, ha concluso.

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