Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il business dei ristoranti stellati vale 98 milioni di euro, il 58% del quale si riversa sul territorio come indotto. È quindi una buona spinta al turismo avere, nella propria area, uno chef che ha ottenuto una o più stelle Michelin.
E l’Italia, da questo punto di vista, può dire la sua. Nella presentazione della nuova Guida Michelin 2020, infatti, il Paese arriva a 374 ristoranti stellati: 11 hanno conquistato le tre stelle, 35 le due stelle e 328 sono quelli che sono entrati nel cielo Michelin con il loro primo astro.
La notizia dell’anno è sicuramente il ritorno delle tre stelle nella città di Milano, orfana da qualche tempo del top della cucina: se la aggiudica Enrico Bartolini con i ristorante all’interno del Mudec del capoluogo lombardo.
Le altre ‘tre stelle’ italiane vanno a Canneto sull'Oglio (Mantova), al Dal Pescatore Santini, a Firenze con l’Enoteca Pinchiorri, a Rubano (Padova) al Le Calandre, a Senigallia nelle Marche con Uliassi, a Modena, all’Osteria Francescana. E ancora a Roma, al La Pergola, ad Alba in Piemonte al Piazza Duomo, a San Cassiano in Alto Adige a Il Rosa Alpina, a Brusaporto (Bergamo) al Da Vittorio e a Castel di Sangro (L’Aquila) al Reale.