Il commento del direttore
Remo Vangelista
Gli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa salutano la stagione estiva con dei risultati positivi, superando le previsioni nonostante sia ancora assente parte del consueto traffico intercontinentale. "La Cina, che era molto promettente e in epoca ante-Covid era in crescita, è chiusa - spiega Armando Brunini, ceo di Sea -. Mancano la Russia per i motivi che ben sappiamo, e il Giappone per la difficoltà di sorvolare l'Ucraina".
Sono ripartiti invece gli Stati Uniti che contribuiscono alla lenta rimonta dell'intercontinentale, numeri che oggi però continuano a mostrare uno sbilanciamento a favore del corto-medio raggio, con il traffico domestico che si è attestato infatti sui livelli del 2021, mentre quello europeo sta velocemente tornando sulle cifre del periodo pre-pandemia.
Tante incertezze gravano invece sull'autunno. "È difficile fare previsioni, la volatilità è alta e ora si sommano la crisi, l'inflazione, il caro carburante. Attualmente, stando a quanto comunicatoci dalle compagnie aeree, la programmazione per i prossimi mesi dovrebbe reggere ed essere in linea con le percentuali di recupero sul 2019 viste finora".
L'attenzione di Sea è concentrata sull'impatto che la crisi potrebbe avere sulla domanda, tuttavia, non si fermano le novità per l'implementazione dei due scali meneghini. Su Malpensa, per esempio, avverrà un potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria, in un paio d'anni verrà lanciato un progetto pilota finanziato dall'Ue per la costruzione di una piccola centrale di produzione di idrogeno per alimentare i mezzi di terra, e infine i nuovi scanner per velocizzare i controlli di sicurezza saranno disponibili in tutte le postazioni.