Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Una percentuale approssimativa del 40% dei punti vendita spagnoli non riaprirà a causa della terribile crisi del Covid-19", il che significa la scomparsa di circa 4.000 uffici dei 9.500 presenti in Spagna a inizio anno.
Questa è la previsione del vice presidente del Ceav, Rafael Gallego, che insiste sulla "necessità urgente" per i Governi centrale e regionale di attuare misure per ridurre al minimo l'impatto della pandemia. Come riportato da Preferente, finora, nonostante l'attività di distribuzione turistica sia la più colpita dalla crisi derivata dal coronavirus, i poteri pubblici non sono ancora giunti in soccorso di un settore chiave per l'economia spagnola.
Gallego, particolarmente critico nei confronti della gestione attuata dal Governo dall'inizio della crisi sanitaria, non perde la speranza e chiede che le parole di sostegno diventino fatti. "Abbiamo bisogno che la cassa integrazione sia estesa fino all'ultimo trimestre del 2021 poiché anche se l'attività si riattiva, non avrà la forza sufficiente per salvare i posti di lavoro”. In caso contrario, “non saremo in grado di resistere".
Il vice presidente ricorda che il settore agenziale, dove predominano le piccole e medie imprese, gioca un ruolo fondamentale non solo dal punto di vista dell'outgoing, ma "è fondamentale anche per l’incoming. Infatti, il 40% dei turisti internazionali che viene nel nostro Paese, circa 38 milioni nell'ultimo anno, lo fa attraverso l'intermediazione di agenzie di viaggi spagnole, percentuale che sale al 100% nel caso di viaggi d'affari e Mice".