Il commento del direttore
Remo Vangelista
Premessa doverosa. La storia di TTG Italia magazine è abbastanza nota, ma ci preme ricordare che da sempre questa testata giornalistica è stata al fianco delle agenzie per raccontare umori e battaglie.
Anche nelle ultime stagioni, quando ci siamo tirati addosso malumori pesanti da un paio di aziende che hanno troncato rapporti vecchi di 30 anni. Questo per aver raccontato che le adv mostrano insofferenza a certe politiche.
Punto a capo.
Ora bisogna parlare di cosa è ancora vivo e vivace in questo pianeta agenzie dopo 2 anni terribili. Bisogna capire chi ha lasciato la compagnia e qualche segnale inizia ad arrivare dalle piazze d’Italia.
Soprattutto dalla provincia, con una segnalazione puntuale di Eliseo Capretti, storico adv con base a Salò nel bresciano. Qualche mese fa in una lunga intervista con TTG disse che le adv nella fase di ripresa avrebbero fatto ancora la differenza. Lui con i suoi punti vendita tra Lombardia e Veneto continua a battere su una questione fondamentale.
“Non sappiamo esattamente quante adv sono ancora aperte – ha detto stamane Capretti a TTG –. Quante hanno superato la pandemia e cosa è rimasto del tessuto di un tempo. Qualcuno si è trasformato ed ora in un singolo punto vendita convivono 2 tipologie di commercio. Le pare serio? Non possiamo certo aspettarci che i comuni riescano a tracciare il quadro della situazione, ma da qualche parte bisogna iniziare. Siamo ancora una categoria presente e decisiva ma dobbiamo contarci”.
Capretti sostiene che i contributi statali, ristori, sono in parte arrivati al comparto, ma bisogna fare attenzione a troppe situazioni strane “con una licenza da adv all’interno di uno spazio dove trova posto anche un’altra attività merceologica. Va bene che il mondo cambia e corre, ma non dobbiamo uscire fuori strada”, perché come disse nel dicembre dello scorso anno “credo sia il momento di fare aggregazioni”, ma senza perdere la giusta via.