Il commento del direttore
Remo Vangelista
Aprile da record, estate in ritardo. Il mantra si ripete ormai da tempo, coinvolgendo praticamente tutti gli attori della filiera turistica. Non fa eccezione il gruppo Gattinoni, anche se l’analisi dell’a.d. di Gattinoni Travel, Mario Vercesi, va più in profondità.
“Inutile rimarcare che il periodo pasquale e i ponti di aprile ci hanno portato numeri strepitosi. Il ritardo nelle prenotazioni estive è una diretta conseguenza di un’annata caratterizzata da quel ‘ferraprile’ che ormai è sulla bocca di tutti. Occorre però prestare la massima attenzione ai flussi, per evitare di ripetere gli errori del 2024. Insieme ai nostri partner stiamo quindi monitorando la curva della domanda, predisponendo tutti gli strumenti che ci consentano di stabilizzare il booking e di ricominciare a macinare prenotazioni già da maggio”.
Un altro trend evidenziato da Vercesi riguarda poi il mese di agosto, “meno richiesto rispetto al passato, soprattutto a causa di prezzi molto elevati che portano a privilegiare luglio e settembre”.
L’elemento prezzo risulta determinante soprattutto per le destinazioni in Italia e nel Mediterraneo ‘europeo’, con Grecia e Spagna in evidenza. “Un discorso totalmente diverso riguarda invece l’Egitto, che sta crescendo a ritmi sostenuti, complici tariffe molto competitive”. Positivo il trend del lungo raggio dove, con l’eccezione del Giappone, “la disponibilità buona e i prezzi si mantengono a livelli accettabili”.
Qualche preoccupazione giunge ultimamente dagli Stati Uniti: “Nelle ultime se settimane abbiamo notato una certa disaffezione da parte dei viaggiatori italiani verso questa meta, tradizionalmente fra le più richieste nel periodo estivo. In difficoltà anche l’incoming, con un rallentamento che è stato percepito dalla nostra divisione Gattinoni Events”.
Fase di stallo anche sul fronte del business travel, come ha spiegato il presidente del gruppo, Franco Gattinoni. “Nell’ultima settimana, anche a causa delle tensioni economiche generate dalle decisioni di Trump, abbiamo registrato un rallentamento del business travel negli States. Si tratta probabilmente di un momento interlocutorio, in attesa che la situazione globale si chiarisca”.