Airbnb: cresce l’appeal della montagna fuori stagione

Un cambiamento nelle abitudini di viaggio degli italiani: è quanto emerge dall’analisi di Airbnb, che segnala come, per il terzo anno consecutivo, la montagna si confermi la destinazione preferita anche fuori stagione.

Sono oltre 1,2 milioni le notti prenotate fuori stagione nel 2024, con le principali aree montane che crescono per il terzo anno consecutivo.

Nel 2024 le località d’alta quota del Veneto hanno registrato un incremento del 17% dei pernottamenti rispetto all’anno precedente, mentre il Trentino Alto Adige ha superato le 650 mila notti prenotate tramite la piattaforma. Anche le zone montane della Lombardia seguono questa tendenza (+11%), seguite da Piemonte e Valle d’Aosta.

Questo fenomeno di destagionalizzazione genera importanti opportunità di reddito ai proprietari di seconde case, ma anche benefici economici per le stesse comunità locali. Mettere in affitto una casa in montagna anche nei periodi meno affollati si conferma essere la scelta vincente: permette le persone di vivere esperienze più rilassate e favorire al medesimo tempo un turismo più sostenibile e distribuito lungo tutto l’anno.

Gli host di Airbnb confermano questo trend. Luca de Zanna, host su Airbnb e community lead di Mountain Host Club, spiega: “Negli ultimi anni, la stagione turistica si è progressivamente estesa grazie a una maggiore domanda anche nei periodi tradizionalmente di bassa stagione. Eventi sportivi e attività outdoor in primavera e autunno stanno attirando nuovi visitatori, e l’ospitalità diffusa si conferma elemento chiave di questo cambiamento. Offrire un posto letto significa sostenere l’intero ecosistema locale, mantenendo vivo il territorio tutto l’anno e contribuendo a un’accoglienza più inclusiva e duratura”.

Anche il profilo del viaggiatore sta cambiando: la montagna fuori stagione attrae sempre più viaggiatori singoli o piccoli nuclei familiari. In Trentino Alto Adige, ad esempio, nel 2024 il numero di notti prenotate da queste categorie è aumentato di oltre il 17%, rispetto all’anno precedente, a conferma della tendenza alla destagionalizzazione.

Lo scorso anno, le località montane italiane hanno attratto sia viaggiatori internazionali che italiani. Tra i paesi esteri di provenienza spiccano Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Svizzera, seguiti da Belgio, Polonia, Spagna e Australia.

Dal mercato domestico, le principali aree di origine sono le grandi città (Milano e Roma) e le regioni del Nord e Centro Italia, tra cui Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

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