Contratto turismo,
Federturismo blocca
le trattative

Il negoziato con le associazioni aderenti a Federturismo- Confindustria e Aica Confindustria Alberghi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria turistica è stato interrotto.

Come si legge sul Sole 24Ore infatti, la rottura è arrivata per diverse ragioni, fra le quali il discorso relativo ai salari e alla flessibilità, sopratttutto sui contratti a termine.

Filcams, Fisascat e Uiltucs che hanno siglato i contratti di Confcommercio e Confesercenti, hanno interrotto la trattativa dopo oltre due anni di confronto. In una nota spiegano che sono passati “quasi sei anni dalla scadenza del contratto e le parti sindacali hanno sollecitato, a più riprese, una conclusione rapida dell’accordo, anche nel corso dell’ultimo incontro, del 23 luglio”.

“Non è stato possibile entrare nel merito delle proposte avanzate da parte sindacale – continua la nota congiunta riportata dal Sole 24Ore -, soprattutto quelle relative a incremento salariale, interventi migliorativi della parte normativa in merito a contrasto a violenza e molestie nei luoghi di lavoro, congedi per le donne vittime di violenza, genitorialità e bilateralità, mentre da parte datoriale venivano, invece, avanzate modifiche peggiorative su istituti fondamentali, quali tempo determinato, apprendistato, flessibilità dell’orario di lavoro, richiedendo altresì di introdurre la reperibilità per le lavoratrici e i lavoratori del comparto”.

Il rinnovo riguarda oltre 200mila impiegati in una compagine di rilievo del settore turistico, dalle grandi catene alberghiere, ai tour operator, alle agenzie di viaggi, alla ristorazione commerciale e collettiva.

L’auspicio della controparte dei datori di lavoro è che si torni al più presto al tavolo negoziale a discutere. Una nota spiega che “le associazioni datoriali hanno dato la disponibilità a proseguire a oltranza il negoziato al fine di sottoscrivere l’accordo di rinnovo entro venerdì 26 luglio, circoscrivendo la discussione a una rosa ristretta di tematiche fondamentali per il settore, tra cui l’individuazione dei casi di utilizzo del contratto a termine, anche a favore delle fasce deboli di lavoratori. Le associazioni datoriali hanno altresì sottolineato la disponibilità a riconoscere aumenti economici non inferiori a quelli già definiti su altri tavoli negoziali del settore”.

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