Il turismo prende quota:
Polimi: ‘La crescita durerà’

Innovare nel turismo, un rischio necessario per garantire al settore di rimanere competitivo. “Il cambiamento – ha spiegato Filippo Renga, direttore Osservatorio Travel Innovation del Polimi nel corso del ‘Travel Innovation Day’ – è alla base della competitività e, a questo proposito, quel che non si misura non si migliora”. Da qui l’importanza di analizzare il comparto per definire strategie che siano profittevoli per tutti.

Eccoli allora, i dati, che delineano una situazione favorevole, con il 2024 che ha sancito il definitivo ritorno ai livelli pre pandemia. “A livello internazionale – conferma Eleonora Lorenzini, direttrice Osservatorio Travel Innovation – gli arrivi sono tornati ai livelli pre Covid e la spesa li ha superati, con una crescita stimata del 4%. Le principali sfide affrontate – prezzi, fattori economici e geopolitici, clima – sono state vinte: il volume generato dai t.o. è aumentato del 9%, quello relativo ai trasporti del 10% e quello del ricettivo del 5%. E, fattore da non sottovalutare, per la prima volta l’e-commerce ha rallentato la sua corsa, segnando ‘solo’ un +5%”. Dati che, sottolinea Lorenzini, indicano come il turismo sia un settore a crescita più elevata rispetto alla media nazionale, dove il Pil che si ferma a un incremento di circa lo 0,8%.

I trasporti

E’ Federica Russo, ricercatrice senior dell’Osservatorio Travel Innovation, a entrare nel vivo dei numeri: “La cavalcata dei trasporti si muove su tassi elevati, con un mercato che avanza del 10%. Soprattutto, nel 2024 la crescita è stata reale, frutto di un aumento dei passeggeri specie nel comparto aereo, che ha un peso di due terzi sul totale del settore. Le tariffe aeree hanno infatti subito un arresto (-2,1%) su un transato cresciuto dell’11%. Anche i prezzi del noleggio auto, come indica Istat, sono diminuiti dell’1% con un volume in aumento del 7%.Unica voce discordante quella dei trasporti a terra, con prezzi a +4,5% e una variazione del +11% sul transato”.

L’hospitality

Per quanto riguarda l’ospitalità, il comparto in Italia ha messo a segno un volume di circa 38 miliardi di euro, +5%. “Un aumento – aggiunge Russo – trainato da caro prezzi, da un incoming forte e dal ritorno business travel nel nostro Paese”. Cresce anche il segmento open air, un +3% che è sinonimo di un incremento reale.

Per la prima volta poi, l’ecommerce si muove come il mercato, mettendo a segno un +5% che testimonia la maturità del mercato.

Bene anche il turismo organizzato, con tour operator e agenzie di viaggi che raggiungono un +9%trainato da lungo raggio e prezzi più elevati, con i costi dei pacchetti lievitati mediamente del 12%

E il futuro?

“Le previsioni – chiude Russo – indicano una crescita ancora consistente, specie nel trasporto aereo, che dovrebbe aumentare ancora dell’8% circa. Ospitalità, t.o. e agenzie probabilmente si fermeranno al +6%. Un valore che, comunque, è il segnale dello stato di salute del comparto, a patto che l’analisi dei dati sia lo strumento per definire le necessarie strategie di investimento”.

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