Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ridurre la complessità attraverso la personalizzazione. Fra i maggiori contributi offerti dall’Intelligenza Artificiale al settore travel, in base a uno studio curato da Travelport, spicca oggi la possibilità di rendere rapidamente gestibili e significativi dati estratti in media da oltre 10mila opzioni identificative (contro le circa 500 disponibili appena 15 anni fa).
“In sostanza l’IA elabora da quello che facciamo un’idea di gusto che contraddistingue le nostre ricerche - ha spiegato durante Biz Travel Forum Sandro Gargiulo, director account management Southern & Western Europe Travelport - e, di volta in volta, risottopone opzioni sempre più mirate in modo automatico e quasi impercettibile, tornando a semplificare l’enorme massa di dati iniziale. Questo significa miglior servizio, tempi di risposta sempre più veloci, progressivo abbattimento di costi e, soprattutto, alto livello di soddisfazione del cliente/utente”.
La personalizzazione non può però essere disgiunta da studi applicati di carattere demografico, evitando in tal modo di appiattire le funzioni predittive su meri aggregati quantitativi, a discapito delle differenze di mercato. “Qui entriamo in gioco noi operatori di settore - ha osservato Gabriella Galantis, senior director sales Southern Europe Lufthansa Group, sul palco con Avis Budget Group, EY, Uvet e Università Bocconi - dal momento che i servizi offerti sono plasmati in funzione non solo di una domanda umana concreta e variabile, ma anche da condizioni ambientali in rapida trasformazione: oggi, ad esempio, l’IA aiuta in volo a individuare ed evitare zone dove possano improvvisamente formarsi turbolenze, inducendo a modificare rotte che, sul piano ideale, risultano invece più brevi e veloci. Lo stesso vale per le operazioni di scansione bagaglio, autorizzabili a bordo in funzione di dimensioni standard, ma talvolta non in modo proporzionato al rapporto fra numero di passeggeri ed effettivo spazio disponibile”. .