Il commento del direttore
Remo Vangelista
Raccontare un mercato in profonda trasformazione, con le certezze che svaniscono mentre gli attori provano a cambiare copione.
Il magazine è per definizione uno strumento editoriale che non si esaurisce in 24 ore, lascia il tempo di assorbire le notizie, l’approfondimento e le interviste. Molte volte aiuta a svelare nuovi percorsi.
TTG Italia Global prova a recitare questo ruolo portando nel primo sfoglio del giornale un’intervista con Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, che lancia sulle nostre scrivanie un termine nuovo per questa industria del turismo, definendola “potenza economica globale”.
Per arrivare a questo snocciola dati a supporto della sua tesi, con una crescita del valore economico mondiale (turistico) del 6% rispetto al 2019. In mezzo è successo quello che sappiamo tutti, con la pandemia capace di contrarre progetti, idee e fatturato.
Simpson cita inoltre una crescita dei posti di lavoro del 4,5%, sempre in confronto al ‘19 . Però su questo argomento si potrebbe aprire una discussione infinita (almeno in Italia), visto che spesso si tratta di occupazione a singhiozzo e poco strutturata.
Ma se torniamo al mercato di casa nostra, preme evidenziare il pensiero di un vecchio navigatore come Sergio Testi. Nell’inchiesta che trovate nella prima parte del giornale dice una cosa che in tanti nascondono: “La spesa media è scesa, mentre i prezzi hanno continuato a salire. Specie in Italia, Spagna e Grecia”. Su questo bisogna ragionare e riflettere per trovare strategie e soluzioni, perché l’intero settore mostra segnali destabilizzanti.
Molti operatori si sono fatti cogliere impreparati dalla frenata delle vendite di primavera e devono ricompattare le fila per ripartire.
Frenata che non ha quasi toccato il lungo raggio, con l’Oriente in gran spolvero. E non si tratta di una fiammata passeggera, ma di un trend destinato a proseguire. Questo mentre, sul medio raggio, il Mar Rosso vive un periodo delicato, con le prenotazioni in calo per la situazione palestinese che preoccupa.
In questo numero parliamo anche di analisi predittiva dei dati grazie all’esperienza internazionale del presidente Enit Alessandra Priante, che non nasconde il problema overtourism. “Tutto è legato alla gestione dei flussi e occorre creare strumenti alternativi per indirizzare i turisti”, mentre in alcune città europee la popolazione locale scende in piazza e protesta. Una questione delicata che dovremo affrontare presto anche nel nostro Paese.