Il commento del direttore
Remo Vangelista
Vittime del nostro successo”. Così l’a.d. di Ryanair, Michael O’Leary definisce l’andamento della low cost, che potrebbe diminuire del 10% rispetto a un anno fa le tariffe estive.
Il dato giunge dopo il calo delle tariffe del 15% registrato nel trimestre aprile-giugno che ha quasi dimezzato l’utile della principale low cost d’Europa. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il manager attribuisce il calo alle difficoltà avvertite dai consumatori a causa di “una serie di spese che devono sostenere nella vita quotidiana”.
Malgrado questo, “I volumi continuano ad essere significativi: le persone continuano a voler viaggiare. Ma vogliono pagare di meno. Quello che non sappiamo è perché non siano più disposte a spendere come prima. Quello che vediamo - prosegue - è che i passeggeri comprano i sedili che costano poco, ma abbiamo difficoltà a vendere quelli a ridosso della partenza che costano ovviamente di più”.
Il trend delineato da O’Leary indica che i viaggiatori “appaiono più resistenti a pagare i nostri biglietti più alti a 89, 99 o 120 euro. Ogni volta che abbiamo tolto dalle vendite i prezzi più bassi sui voli last minute non siamo riusciti a vendere i posti rimanenti alle tariffe più alte”.
Intanto, le vendite si stanno muovendo. “Ad oggi abbiamo venduto il 95% dei sedili dei voli di luglio, il 74% di agosto, il 40% di settembre. A ottobre al momento risulta prenotato poco meno del 20% dei sedili, a novembre meno del 10%, a dicembre meno del 5%”.
Gli inferiori margini di guadagno non fanno paura al manager: “Possiamo sopportare un assottigliamento degli utili perché siamo grandi e abbiamo i costi operativi più bassi, cosa che non si può dire degli altri».