Il commento del direttore
Remo Vangelista
Aumento del traffico, dei costi e delle incertezze geopolitiche. Secondo Iata il 2025 delle compagnie aeree sarà un anno positivo, ma sarà anche un percorso ad ostacoli. A dichiararlo è lo stesso direttore generale Willie Walsh: “Ci aspettiamo - osserva - che le compagnie aeree realizzino un profitto globale di 36,6 miliardi di dollari nel 2025, in leggero miglioramento rispetto ai 31,5 miliardi del 2024. Però sarà dura guadagnarlo”.
Se infatti nel 2025 i ricavi del settore supereranno per la prima volta il trilione di dollari, Iata prevede che le compagnie aeree avranno costi in aumento del 4%, pari a 940 miliardi di dollari. L’utile netto medio per passeggero dovrebbe essere quindi di 7 dollari, al di sotto del massimo di 7,9 dollari raggiunti del 2023, ma in miglioramento rispetto ai 6,4 del 2024.
I margini si assottigliano
“In altre parole il cuscinetto tra profitti e perdite, anche in un anno buono come ci aspettiamo il 2025, sarà di pochi dollari a passeggero - ha continuato Walsh -. Con margini così sottili, le compagnie aeree devono continuare a controllare ogni costo e insistere su un’efficienza simile in tutta la catena produttiva”.
Nel 2025 si prevede, quindi, un ulteriore rincaro del costo delle manutenzioni e della manodopera, bilanciato però dal calo del prezzo del carburante, che raggiungerà una media di 87 dollari al barile, contro i 99 del 2024. Di conseguenza la spesa per il carburante delle compagnie aeree si ridurrà del 4,8%, nonostante un aumento del 6% della quantità che si prevede verrà consumata.
Le forti incertezze geopolitiche ed economiche restano tuttavia i rischi più significativi che le compagnie non possono prevedere. Tra queste, secondo Iata, ci sono il conflitto in Medio Oriente e la guerra tra Russia e Ucraina, ma soprattutto le incognite che l’amministrazione Trump porta con sé.