Il commento del direttore
Remo Vangelista
La pista tedesca che porta a Lufthansa per il futuro di Alitalia resta sicuramente la più calda. Ma a dettare le regole vuole però essere il Governo, che ora scende in campo attraverso il suo rappresentate più autorevole in materia, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio (nella foto). A partire da tempi e modi di un eventuale accordo.
“Vogliamo fare bene, non vogliamo fare presto” ha messo in chiaro il ministro dopo l’incontro tra i commissari e i vertici di Lufthansa. Il modello Swiss di cui si è parlato la scorsa settimana sotto molti punti di vista è accattivante per dare un futuro ad Alitalia, ma il primo obiettivo al momento è salvaguardare quanto più possibile l’occupazione. “La procedura di cessione coinvolge decine di migliaia di dipendenti e famiglie – ha puntualizzato Delrio – e l’azienda a già sostenuto diverse ristrutturazioni”.
La situazione di cassa
Una presa di posizione che consente di tenere sulla corda Lh, grazie anche a una situazione di cassa della compagnia che fornisce garanzie per diversi mesi: solo 100 dei 900 milioni di euro del prestito governativo sono al momento stati usati e l’ultimo semestre è viaggiato sul pareggio operativo.
Il monito
Il ministro poi, riporta Il Sole 24 Ore, ha voluto mettere in chiaro che l’operazione sarà di vendita e non di svendita e bisogneràvigilare perché “i tedeschi, lo dico con tutto il rispetto, fanno i loro interessi – ha spiegato -. Non si può agire come se non contasse niente non avere una compagnia nazionale”. E ha ricordato poi l’accordo a tre con Air France-Klm e Delta sui voli transatlantici che, di fatto, “ha messo Alitalia in minoranza sui voli per l’America”.