Il commento del direttore
Remo Vangelista
In occasione della presentazione del piano industriale del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, il presidente Gianluigi Castelli e Gianfranco Battisti (nella foto), amministratore delegato e direttore generale, hanno disegnato un futuro che sta al passo, e a tratti anticipa, i cambiamenti del Paese.
“Vogliamo creare una rete che connetta le porte d'Italia, abbiamo già iniziato con Roma Fiumicino e proseguiremo con Malpensa” ha spiegato Battisti, sottolineando come il gruppo sia un player fondamentale della partita turistica e snocciolando le cifre dell'aumento di flusso turistico dei prossimi anni.
Un futuro green
“Tutto è cambiato ma ferrovie e ferrovieri continuano a far muovere gli italiani” ha detto il Castelli tenendo a precisare che sarà un movimento sempre più green, volto all'economia circolare, all'eliminazione delle emissioni e a guadagnare sempre più peso rispetto allo spostamento su gomma. “I nuovi turisti saranno 1,2 miliardi e 240 milioni arriveranno in Europa; vogliamo che queste persone visitino l'Italia, non solo le grandi città, e che lo facciano con un servizio integrato”.
Il piano industriale
Il piano industriale che guiderà il gruppo fino al 2023 prevede investimenti per 58 miliardi, con punte fino a 13 miliardi l'anno. La fetta più cospicua andrà all'infrastruttura ferroviaria con un occhio di riguardo al Sud del Paese e al miglioramento del servizio per i pendolari che costituiscono il maggiore pubblico del gruppo: saranno 600 i nuovi treni regionali.
Spazio anche all'innovazione che si declinerà sulle infrastrutture, su un servizio al cliente sempre più personalizzato e sulla sicurezza nelle stazioni e a bordo. Ma in previsione ci sono anche progetti di riqualificazione urbana e un piano assunzioni che arriverà a 15mila risorse.