Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si chiude anche maggio e restano due settimane per la scadenza del 15 giugno. Ma su Alitalia la situazione non si sblocca e all’orizzonte non si intravvedono sviluppi certi.
I nomi tirati in ballo sono sempre quelli. Atlantia, ma per stringere bisogna superare ostacoli politici importanti che, considerato il clima attuale nella maggioranza, sembrano insormontabili.
Il Gruppo Toto, che ha rotto gli indugi dopo un lungo tira e molla e si propone come partner industriale garantendo conti in ordine e disponibilità di cassa oltre a una lunga esperienza nel settore (si legga alla voce Air One e Livingston – tralasciando i finali delle avventure). Tra l’altro mercoledì i vertici di Ferrovie dello Stato hanno incontrato i colleghi del Gruppo Toto, ma, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, lo scetticismo che era già nell’aria sarebbe stato confermato (da ricordare che a storcere il naso ci sarebbe anche Delta Air Lines).
E poi Lufthansa, sempre alla finestra, con le sue condizioni e i suoi diktat. Senza fretta.
Nel mezzo i conti della compagnia. E su questo punto ora iniziano a emergere i dubbi. I commissari avevano dato garanzie fino ad almeno settembre/ottobre, ma alcuni rumors hanno anticipato l’esaurimento delle scorte monetarie a luglio. Ipotesi che la stessa compagnia ha provveduto a smentire.
Quello che manca realmente è la parola fine.