Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una conferenza stampa drammatica dove i risultati economici dello scorso anno sono stati solamente un corollario. Del buon andamento del Gruppo Lufthansa resta solamente un dividendo per gli azionisti, a cui però verrà chiesta la rinuncia per dare il proprio contributo alla situazione attuale.
La realtà dei fatti attuali la sintetizza invece Carsten Spohr (nella foto), il combattente ceo abituato a guardare avanti, ma che oggi fa trasparire tutta la tensione: “Oggi è a rischio la sopravvivenza di tutto il trasporto aereo se non ci saranno aiuti da parte dei Governi – ha detto senza mezzi termini -. Al momento nessuno può fare previsioni sulle conseguenze di quello che sta succedendo. Ma allo stesso tempo dobbiamo prendere coscienza delle responsabilità che ogni compagnia aerea ha nei confronti del proprio Paese e fare la nostra parte”.
Oggi il Gruppo Lufthansa ha un totale di 700 aerei fermi sui 763 che compongono la flotta. Gli altri sono utilizzati per riportare in patria cittadini ancora bloccati nel mondo, per movimentare le merci essenziali, per andare là dove c’è necessità. “Per quanto riusciremo ad andare avanti? La nostra situazione finanziaria è solida – prosegue Spohr – ma è inevitabile che dovranno esserci gli aiuti dello Stato, anche perché la ripartenza sarà lenta e progressiva, non riavremo gli aerei pieni da un giorno all’altro. Noi comunque siamo pronti”.