Il commento del direttore
Remo Vangelista
Pronti a ripartire, appena sarà possibile. È questo il sentiment dei viaggiatori in quasi ogni parte del mondo e cominciano ad arrivare le prime conferme.
L’ultima in ordine di tempo arriva dal Regno Unito: da mesi i britannici sono bloccati sull’isola, non potendo volare all’estero se non per motivi urgenti. Da quando il premier Boris Johnson ha fissato una data precisa per la riapertura dei voli, ossia il 17 maggio, le prenotazioni sono schizzate verso l’alto.
Un esempio è quello di easyJet che ha registrato un +300% nelle prenotazioni dei voli e un +600% in quelle dei pacchetti turistici, e la stessa sorte è toccata da Ryanair, Wizz Air e British Airways, che hanno visto un’impennata di richieste per le mete sun & sea europee come Grecia, Spagna, Italia e Turchia. Prenotazioni in rimbalzo anche per Virgin Atlantic sulle destinazioni caraibiche.
Anche nel resto del Continente si prevede che il via libera ai voli verso l’estero farà ripartire le prenotazioni: secondo una ricerca della società Kadence Research sulla propensione al viaggio commissionata dalla stessa easyJet, in Italia, il 76% degli intervistati ha dichiarato di avere prenotato o di volerne prenotare uno nel 2021 mentre 3 italiani su 4 si dicono pronti a viaggiare appena sarà possibile e recuperare il tempo perduto.
Un vero boom, spinto da un lato dalla percezione degli aeroporti e degli aerei come luoghi sicuri, dall’altro dalla maggiore flessibilità introdotta dalle compagnie per l’eventuale spostamento di date dei biglietti.
L’attesa della ripartenza, però, non sarà breve. Alexandre de Juniac, ceo di Iata, spiega: “L’obiettivo dei governi è quasi universalmente quello di contenere la diffusione del virus oltre i confini. Ci sono poche speranze di un imminente ritorno alla normalità”.