Il commento del direttore
Remo Vangelista
Insieme all’exploit delle richieste, che soprattutto negli Stati Uniti sta riportando i livelli di traffico aereo a quelli pre-pandemia, c’è una tendenza che non riguarda solo i vettori statunitensi, ma si può estendere anche a quelli del Vecchio Continente: l’incremento della domanda per i prodotti premium delle compagnie aeree anche da parte dei viaggiatori leisure. Viaggiatori che ora hanno un’ampia gamma di prodotti a loro disposizione, visto il rallentamento che la variante Omicron sta provocando al traffico business.
Nuova tipologia di cliente
“Con la pandemia - sostiene il presidente di Delta Glen Hauenstein - è nata una sorta di nuova tipologia di cliente: il consumatore di fascia alta, che vuole questi prodotti cui in precedenza aveva meno accesso perché riservati ai clienti aziendali". E spiega come, da luglio a settembre, le entrate premium per alcuni voli, come quelli a corto raggio, abbiano addirittura superato i livelli del 2019 soprattutto per la First e la classe Comfort+, che offre più spazio per le gambe.
I fattori che spingono a scegliere di viaggiare in classi più elevate sono molteplici, a cominciare dalla volontà di distanziamento sociale, unita a una maggiore disponibilità economica delle famiglie di classe alta che hanno dovuto rinunciare ai viaggi per molto tempo e ora vogliono un’esperienza di volo all’insegna del massimo comfort.
Anche United riscontra un incremento di richiesta per i prodotti premium da parte della clientela leisure. Il chief commercial officer del vettore, Andrew Nocella, ha infatti dichiarato a Travel Weekly che, durante l’estate, i ricavi derivanti dalla vendita di posti di First Class ed Economy Plus hanno raggiunto i livelli pre-pandemia. Una tendenza che, secondo Nocella, sembra destinata a continuare.
Anche Emirates sta riscontrando lo stesso trend, tanto che il ceo Tim Clark ha recentemente dichiarato come, entro la fine del 2022, modificherà con un upgrade 52 dei suoi A380 esistenti e 53 dei Boeing 777 con cabine premium economy.
Tariffe al ribasso
Il cambiamento dell’offerta di posti premium ha anche spinto al ribasso le tariffe, riducendo il gap tra queste e quelle dei posti in economy. Secondo un’analisi condotta da Expedia Group e Arc, infatti, nel 2021 i blglietti premium sono stati 2,9 volte più costosi rispetto a quelli in economy, entre nel 2019 lo erano 4,3 volte di più. “La riduzione dei prezzi – spiega Julie Kyse, Expedia Group's vice president of global air partnerships – accompagnata dal desiderio di spazio extra derivante dallo shock da pandemia ha certamente contribuito ad alimentare la domanda di posti premium da parte dei viaggiatori leisure”.