Il commento del direttore
Remo Vangelista
La paura di un conflitto spinge sempre più compagnie aeree a bloccare i collegamenti verso l’Ucraina. Dopo la mossa di Klm, che sabato ha annunciato la sospensione con effetto immediato di tutti i suoi voli per il Paese, anche altri vettori stanno modificando le rotte attraverso l’area ucraina generando innumerevoli situazioni complicate, soprattutto per i collegamenti tra il Sud Europa e la Turchia e l’Estremo Oriente.
Ukraine International Airways, la compagnia di bandiera ucraina, ha iniziato a portare i suoi aerei fuori dal Paese su richiesta delle compagnie assicurative, che esigono il trasporto dei velivoli in luoghi sicuri pena la risoluzione del contratto che li lega al vettore.
SkyUp, una compagnia aerea privata ucraina, ieri è stata costretta a dirottare un volo diretto a Kiev e a farlo atterrare all’aeroporto moldavo di Chisinau, una volta che l’assicuratore ha comunicato di non aver intenzione di correre il rischio di lasciare il velivolo a Kiev. Il volo proveniva da Madeira e i viaggiatori hanno dovuto continuare il viaggio in autobus.
L'eccezione di Wizz Air
Nummerosi i vettori occidentali che da ieri hanno cambiato rotta anche se, spiega Preferente, l’impatto non è stato così grave perché molti avevano evitato qello spazio aereo dal 2014 dopo l’incidente dell’aereo della Malaysia Airlines.
Fanno eccezione vettori come Wizz Air, che non ha apportato modifiche alle sue operazioni di volo affermando che al momento non vede alcun motivo per farlo.