Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dopo due anni di stop forzato (e, di conseguenza, di tariffe al ribasso) ora il traffico aereo sta riprendendo ma, allo stesso tempo, diversi fattori stanno spingendo in alto i prezzi. Tra questi anche il prezzo del carburante, che ha raggiunto ormai cifre record.
Il meeting annuale di Iata che si è tenuto a Doha si è interrogato anche su quanto l'innalzamento delle tariffe possa frenare i benefici della ripresa. Come riporta france24.com, infatti, non bisogna dimenticare che le compagnie aeree arrivano da due anni di conti in rosso e di bilanci in difficoltà.
Negli States, il prezzo medio di un volo interno è passato da 202 dollari dell'ottobre del 2021 a 336 del maggio 2022. In Ue, invece, il costo di un biglietto andata e ritorno al lordo delle tasse ad aprile è tornato ai livelli del 2019, dopo un calo del 20% nel 2020.
Su tutto incombe poi l'obiettivo zero emissioni: un'operazione che, stima la Iata, costerà al comparto 1,55 trilioni di dollari. E le compagnie aeree, ha affermato il ceo dell'assocazione Willie Walsh, non hanno la capacità di assorbire un aggravio di questo tipo.