Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’aumento delle tariffe medie da parte delle low cost renderà sempre meno accessibili i viaggi internazionali, soprattutto gli short break. A dirlo è GlobalData, in seguito alle ultime dichiarazioni del ceo di Ryanair, Michael O’Leary, che ha di fatto decretato la fine dell’era dei voli a 10 euro.
“Le compagnie aeree low cost come Ryanair hanno permesso a sempre più persone di viaggiare all’estero - spiega in una nota Benedict Bradley, thematic analyst GlobalData -. Tuttavia, l’aumento dei prezzi dei biglietti non farà che aggravare l’attuale crisi del costo della vita e quelli già in difficoltà potrebbero essere esclusi dal mercato dei viaggi”.
Ritorno al passato
Insomma, si muove verso una sorta di ritorno al passato: la fine della democratizzazione del viaggio oltreconfine così come è stato negli ultimi 30 anni. “Mentre l’aumento dei prezzi sarà relativamente insignificante per alcuni, altri dovranno riconsiderare i loro piani per le vacanze nei prossimi anni”, dice GlobalData. I fine settimana all’estero potrebbero diventare troppo onerosi per quanti devono fare i conti con le bollette troppo care.
Un primo segnale su questo fronte arriva da un sondaggio condotto dalla società nel Regno Unito nel secondo trimestre 2022, da cui emerge che il 66% degli intervistati si dice “preoccupato per l’impatto dell’inflazione sul bilancio familiare”, al punto che “il viaggio potrebbe essere la prima cosa a cui rinunciare per alleviare i problemi legati al caro vita”.
Il costo del fuel
La situazione potrebbe aggravarsi, se il costo del fuel continuerà a crescere. “L’aumento delle tariffe dei biglietti è guidato da un drammatico aumento dei costi del jet fuel - spiega Keir Maclean, thematic analyst GlobalData -. Dall’inizio del 2022, il prezzo del carburante è aumentato del 90%. Ryanair è la prima compagnia aerea low cost a dichiarare pubblicamente la fine dei voli super low cost. Tuttavia, l’inflazione del prezzo del carburante non è esclusiva di Ryanair e aumenterà i costi generali in tutto il settore, con un impatto negativo non solo su Ryanair, ma anche su concorrenti come easyJet e Wizz Air. Questa non è una buona notizia per chi viaggia”.
I soggiorni brevi su lunghe distanze diventeranno “meno convenienti”, ribadisce Maclean. Una tendenza che avrà conseguenze sulle abitudini di viaggio delle famiglie, che tenderanno a “fare meno viaggi, più lunghi, per ridurre la spesa complessiva per i voli”.