Il commento del direttore
Remo Vangelista
Gli scali di Malpensa e Linate sono pronti a raggiungere nuovi, ambiziosi traguardi.
Come riporta il Corriere della Sera infatti, i due hub meneghini sarebbero destinati a toccare i quasi 53 milioni di passeggeri in transito nel 2035 — contro i 35,4 milioni del periodo pre Covid — che possono diventare 57 milioni nella migliore delle ipotesi.
I punti interrogativi si riferiscono infatti a possibili scenari difficili, come un’altra pandemia, una guerra, una crisi economica, uno choc petrolifero.
La previsione è contenuta nel ‘Piano nazionale degli aeroporti’, il documento strategico dell’Enac e del ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili che prova a pianificare il trasporto aereo nel nostro Paese da qui al 2035.
Secondo il rapporto, l’aeroporto di Malpensa ha una potenzialità di mercato minima di 37,74 milioni di passeggeri tra dodici anni, e una massima di 44,48 milioni. La crescita, rispetto al 2019 (periodo record), oscilla quindi tra il 40,8% e il 66%.
L’evoluzione positiva al 2035 riguarda pure Linate, che passerebbe da una media degli ultimi anni (al netto del 2019, quando ha chiuso per tre mesi, e del periodo Covid) di 9 milioni di transiti a 12,2 milioni (in entrambi gli scenari), con un incremento di almeno il 41,5%. I 10 milioni, però, Linate dovrebbe raggiungerli già nel 2025. La stima per il ‘Forlanini’ “tiene in considerazione i limiti previsti per legge dei 18 movimenti orari”. Per questo, se il vincolo degli spostamenti massimi dovesse decadere, Linate potrebbe anche arrivare a 20 milioni. E “la capacità di pista teorica aggiuntiva” potrebbe portare da 18 a 29 i movimenti orari nel city airport milanese, mentre margini di incremento ci sarebbero anche a Malpensa che potrebbe passare da 70 a 76 decolli/atterraggi all’ora. Nei due aeroporti milanesi passerebbe poco meno di un quinto dei passeggeri di tutto il Paese che dovrebbe registrare 232 milioni di passeggeri nel 2025, 266 milioni nel 2030 e 302 milioni al 2035.
Intanto dopo un’estate di ricavi record sulla Milano-Stati Uniti, la ‘guerra’ diretta di sette compagnie aeree solo sulla rotta Malpensa-New York e un’offerta di sedili in vendita che è stata inferiore di solo il 10% rispetto allo stesso periodo pre Covid (2019), Malpensa inizia a ridurre il divario con la parte orientale del mondo. Lo confermano la ripresa dei collegamenti diretti di Cathay Pacific con Hong Kong e l’inaugurazione della Malpensa-Taipei di Eva Air il prossimo 27 ottobre.