Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una conferma cercata e voluta. Flavio Ghiringhelli (nella foto), vuole vivere il secondo mandato alla guida di Ibar con la consapevolezza che il trasporto aereo deve ancora rimarginare tutte le ferite causate dalla pandemia. Il manager sa bene che aeroporti, vettori e tutto il mondo che ruota intorno all’industria del trasporto aereo dovranno ancora sudare per riprendersi spazi e margini di qualche stagione fa.
Mancano ancora troppi tasselli e gli anni passati hanno dimostrato che servono politiche di largo respiro. Politiche capaci di coinvolgere tutti gli attori come dirà Ghiringhelli nel corso di questo Caffè con il Direttore.
Il primo mandato ha lavorato per curare le ferite. Cosa si immagina per il secondo tempo alla guida di Ibar?
Ho voluto fortemente ricandidarmi. Per oltre 2 anni abbiamo lavorato nella fase di sostegno dei vettori, per la maggior parte del tempo per disbrigare le formalità. Ora la ripresa del traffico si vede e si sente, per questo dobbiamo lavorare per non arrestare il trend.
Da tempo lei sostiene che serve un fronte comune per pesare maggiormente con le istituzioni. Lo sa che la sua appare un’impresa quasi impossibile?
Penso sia giusto vi siano associazioni dei vari settori, ma trasporti e turismo devono fare fronte comune. Basta con le rivalità, perché tutto quello che finisce sotto il cappello turismo è un bene comune. Vorrei trovare sinergie e punti di intesa per andare poi a presentarli alle varie istituzioni.
Torniamo alle compagnie aeree. Sarà ancora un’estate di cancellazioni e ritardi?
Non la vedo in questo modo. Ma ammetto che le ultime stagioni hanno impattato sui vettori soprattutto sui tagli di personale e di flotta e tutto non può tornare come prima nel volgere di poco tempo. Le linee aeree si sono trovate di fronte a decisioni dolorose. Nel periodo pandemico gli aerei erano a terra quindi i margini di azione erano praticamente nulli.
Quali sono i limiti tecnici degli aeroporti italiani?
Abbiamo bisogno di collegamenti integrati efficienti per dare forza al vento di ripresa. Servono tavoli tecnici con i vari attori coinvolti. Anche per le strutture aeroportuali non è stato semplice riavviare la macchina a fronte di una riduzione di personale evidente. E questo lo vediamo ogni giorno sui vari aeroporti internazionali. E’ chiaro ormai che abbiamo affrontato tutti due anni devastanti capaci di causare danni economici e strutturali di lunga durata-
I biglietti aerei costano sempre di più e da agenzie e tour operator arrivano richieste pressanti per fermare la corsa…
Siamo schiacciati tra aumenti dei prezzi delle materie prime e costi del personale che tornano a salire. Le compagnie aeree in molte situazioni faticano a fare margine e devono per forza alzare i ticket.