Il commento del direttore
Remo Vangelista
Era il primo ottobre 1930 quando l’albergo allora più alto del mondo si impose sullo skyline newyorchese. Il Waldorf Astoria - 47 piani costruiti su un intero isolato tra Park Avenue e Lexington - apriva le sue porte al jet set internazionale, incurante della crisi in cui il crollo di Wall Street aveva fatto precipitare il Paese.
Dopo novant’anni nel 2022 l’indirizzo più iconico della ricettività della metropoli tornerà al suo splendore di capolavoro dell’Art Déco con un difficile lavoro di restauro che ne conserverà sia la facciata, sia i famosi interni. Per mantenere il suo fascino intatto l’architetto dello studio Som che ne sta curando la rinascita, Frank Mahan, ha consultato e studiato a fondo i disegni originali di Leonardo Schultze e di S. Fullerton Weaver, conservati nella libreria della Florida International University.
Una città nella città
Una vera e propria città nella città. Così - spiega Il Sole 24 Ore - veniva presentato il Waldorf, in cui lavoravano 1.600 dipendenti, tra cui 500 cameriere che ogni giorno rifacevano 2mila letti, cambiavano 23mila lenzuola, federe e asciugamani e spolveravano 150mila mq di tappeti. Una volta la settimana una squadra di acrobati lavava 6mila finestre e in un anno passavano dal deposito bagagli 300mila valigie. Supermoderne la camere per l’epoca: basti pensare che avevano il bagno, la radio e persino l’aria condizionata.
L'hotel delle star
Una struttura spettacolare e che da subito attirò tutti i più grandi nomi della politica, della cultura e dello spettacolo degli Stati Uniti. Iniziando da Cole Porter, che nel 1934 al Waldorf compose una delle sue canzoni più belle: ‘You’re the top’. Vent’anni dopo fu la volta di Marylin Monroe, mentre in una suite del 34esimo piano visse a lungo uno dei presidenti degli Stati Uniti, Herbert Hoover. Poco dopo sarebbero arrivati lì anche Dwight Eisenhower e il generale MacArthur. Ma anche il nostro De Gasperi non disdegnò l’opulenza delle sue suite e nel 1947 soggiornò al Waldorf durante i suoi importanti meeting con il governo americano per chiedere aiuto per la sua patria stremata dalla guerra. E l’aiuto arrivò, sottoforma di cento milioni di dollari, 200mila tonnellate di grano e 700mila di carbone la settimana.
Una storia gloriosa per un hotel che sta per ritornare a vivere. A progetto ultimato offrirà 375 camere e 375 residenze, all’indirizzo The Towers of the Waldorf Astoria. Le vendite apriranno nel primo trimestre del 2020.