Il commento del direttore
Remo Vangelista
Troppe tasse per un cinque stelle. E allora Hilton sta meditando una parziale marcia indietro sul suo nuovo investimento torinese, il recupero dello storico Golden Palace che avrebbe dovuto riaprire come hotel di lusso grazie a un investimento di 50 milioni di euro.
L’ipotesi è quella di un possibile declassamento, dalle cinque alle quattro stelle. “Per potersi fregiare delle cinque stelle - spiega l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino - tutti gli alberghi devono dotarsi di un ristorante. Il grande gruppo del lusso avrebbe spiegato di voler rinunciare ad aprirlo. Una cosa che vogliamo cercare di evitare. Perché avere un hotel con il nome Hilton non è solo un riconoscimento importante per la città turistica, ma l’occasione per far arrivare a Torino una clientela fidelizzata legata proprio alla catena regina dei cinque stelle”.
Come spiega corriere.it l’idea di Hilton è di rinunciare al brand principale per virare su un marchio come DoubleTree, come quello già presente al Lingotto, a causa delle imposte troppo alte che si pagherebbero nel caso di apertura di un ristorante.
Il riferimento è alla Tari, l’imposta per la raccolta e lo smaltimento dell’immondizia, assai onerosa a Torino perché sugli hotel si calcola sull’intera superficie dello stabile. Per trovare una soluzione l’assessore ha chiesto di verificare come funziona il meccanismo delle imposte nelle altri grandi città. “Anche perché, parlando con gli albergatori, ci è stato detto che se trovassimo una soluzione diversa, che ricordo varrebbe per tutti i 125 hotel della città, magari potremmo veder inaugurare altri alberghi a 5 stelle”.
Sembra ci siano problemi anche con il piano regolatore, che limita l’apertura dei locali rooftop sulle terrazze degli alberghi. “In attesa della completa revisione del prg - conclude l’assessore - ho sollevato la questione con Paolo Mazzoleni, l’assessore all’Urbanistica. Credo che si possa provare la strada di una variante parziale, in modo da poter intervenire senza attendere troppi anni”.