Il commento del direttore
Remo Vangelista
Numeri da record per porti e aeroporti della Sardegna. Come riportato da La Nuova Sardegna, l’inizio del mese di giugno entra di diritto negli annali del trasporto aereo e marittimo, con numeri di passeggeri transitati nei porti e aeroporti superiori allo stesso periodo del 2019.
Dal 1 al 10 giugno, nei porti sono stati registrati 103mila 225 arrivi, 68mila 153 a Olbia, 20mila 642 a Porto Torres, 11mila 791 a Golfo Aranci e 2mila 639 a Cagliari. Un incremento del 111% rispetto allo stesso periodo del 2021. Ma il dato supera del 10,99% anche il 2019.
Nello stesso periodo, nei tre aeroporti sardi sono arrivati 180mila 769 passeggeri. A Cagliari 82.582, ad Olbia 69mila 614 e ad Alghero 28mila 573, con un incremento di oltre il 150% rispetto al 2021, ma superiore di circa il 5% anche al 2019.
“Per questa stagione estiva ci aspettiamo numeri positivi, addirittura superiori a quelli record registrati nel 2019. Un risultato che potrà contribuire alla ripresa dell'intero settore, con un'inevitabile ricaduta sui nostri livelli occupazionali” ha commentato il presidente della Regione, Christian Solinas.
Nonostante i numeri da record, sulla stagione grava l’ombra della carenza di personale nel settore turistico. Un problema nazionale. Sul tema è intervenuto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: “È un controsenso avere un Paese che ha il 10% di tasso di disoccupazione e non trovare personale. C'è qualcosa che non funziona e non si tratta solo del reddito di cittadinanza. Bisogna trovare una soluzione al più presto”. Secondo Bocca le professionalità che mancano maggiormente sono quelle legate al digitale. “Partivamo da una mancanza cronica sul mondo del digitale. E poi manca la manovalanza: facchini e camerieri. Secondo i calcoli del ministro Massimo Garavaglia mancano circa 300mila persone”.
Si rende necessario “trovare una soluzione: tutti abbiamo a cuore il destino dei nostri lavoratori”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente di Federalberghi Sardegna e vicepresidente nazionale, Paolo Manca: “Ci troviamo davanti ad uno scenario molto strano: da una parte abbiamo flussi di turisti stranieri che hanno ripreso mercato e rientrano nelle destinazioni in maniera importante, tornando ai livelli ante-crisi con oltre il 50% delle presenze totali. Dall'altra parte i servizi turistici alberghieri e accessori devono contingentare la possibilità di fornire agli ospiti i servizi perché non trovano personale adeguato”.