Il commento del direttore
Remo Vangelista
Stop agli abusivi. Dopo dieci anni, la riforma delle guide turistiche è legge. Per svolgere la professione sarà ora necessario superare un esame nazionale di abilitazione, che sarà indetto con cadenza annuale. “Dobbiamo essere orgogliosi di aver raggiunto questo importante traguardo, reso possibile anche grazie alla fondamentale collaborazione che il ministero ha avviato nei mesi scorsi con le associazioni delle guide turistiche, che ci ha portati a trovare una sintesi efficace sulla disciplina, dimostrando una volta di più come solo con il gioco di squadra si possano raggiungere grandi risultati” ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Un elenco nazionale
La riforma istituisce un elenco nazionale delle guide turistiche, con obbligo di aggiornamento professionale; e un codice Ateco dedicato. Chiunque eserciti e non risulti iscritto al registro nazionale sarà passibile di sanzioni.
Sarà possibile inoltre conseguire specializzazioni tematiche e territoriali. “Considerando l’attuale frammentazione regionale – ha precisato Santanchè -, era necessario definire un ordinamento professionale univoco e uno standard omogeneo dei livelli prestazionali, nonché uno strumento di contrasto all’abusivismo, per quella categoria di operatori che rappresentano la colonna portante e il biglietto da visita per chi viene in Italia. Sono consapevole che, come accade in occasione di ogni cambiamento, anche questa riforma attirerà delle polemiche su di sé, ed è giusto che sia così, ma si trattava di un passaggio necessario per rivolgere la dovuta attenzione a una figura che non era mai stata valorizzata tanto quanto adesso. Ricordiamoci, soprattutto, che parliamo di una legge attesa da oltre dieci anni, e che soltanto il governo Meloni è riuscito a fare, per altro rispettando la scadenza Pnrr fissata al 31 dicembre”.