Il commento del direttore
Remo Vangelista
Concessioni ai balneari prolungate fino al 2027, con le gare che dovranno essere bandite entro il giugno precedente. Chi subentra dovrà pagare un indennizzo a chi lascia e assicurare la continuità occupazionale dei lavoratori. Il caso balneari sembra avviato a risoluzione, con l’approvazione in Cdm del decreto che fissa i nuovi parametri.
“La collaborazione tra Roma e Bruxelles - sottolinea Palazzo Chigi in una nota riportata dall’Ansa - ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra nazione”. L’Ue ha commentato positivamente la riforma e gli “scambi costruttivi”, segnalando inoltre come si tratti di “una soluzione globale, aperta e non discriminatoria che copre tutte le concessioni da attuare entro i prossimi tre anni”.
La novità principale inserita nel decreto è una nuova proroga delle concessioni fino a settembre 2027. Ma in caso di “ragioni oggettive” che impediscono il completamento delle procedure di gara si prevede un ulteriore possibile slittamento fino al 31 marzo 2028.
In ogni caso, la durata delle nuove concessioni dovrà essere di almeno cinque anni e di non più di venti. Quanto alle gare, il termine ultimo è il 30 giugno 2027: entro questa data le concessioni balneari dovranno essere messe all’asta.
Sul fronte indennizzi, nella bozza si indica che il concessionario uscente avrà “diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”. In pratica, una sorta di canone di avviamento dell’attività “pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”.
La riforma prevede anche l’obbligo di assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.