Sicilia oltre le polemiche
“Non facciamo autogol”

La Sicilia è senza acqua, ma quella che potrebbe sembrare un’emergenza regionale sta invece diventando un caso internazionale. Pochi giorni fa la CNN ha diffuso un servizio nel quale sconsigliava ai connazionali di recarsi sull’isola causa siccità. La notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo ed è stata ripresa anche da quotidiani francesi ed inglesi.

“Ci facciamo gli autogol da soli. L’anno scorso è stata sbagliata la campagna di comunicazione sugli incendi, quest’anno quella sulla siccità - è il commento al Giornale di Sicilia di Nicola Farruggio, vice presidente di Federalberghi Sicilia -. Non siamo riusciti a far passare il messaggio che malgrado l’emergenza non ci sono disagi”.

La campagna

La regione Sicilia intanto sta cercando di correre ai ripari. L’assessore al turismo Elvira Amata ha convocato per oggi una riunione con i principali attori dell’incoming isolano, per capire come reagire. L’ipotesi più accreditata è quella di una campagna di comunicazione che cerchi di smentire le voci di questi giorni.

Ma non è detto che la campagna sia la soluzione migliore, come si evidenzia da più parti. Anche perché si potrebbe ottenere un effetto boomerang di ampia portata, proprio mentre alcuni albergatori segnalano che i turisti stranieri ci sono, e continuano ad arrivare sull’isola.

Turisti stranieri in aumento

“Il problema non sono gli stranieri, continuano ad arrivare e sono sempre più numerosi - commenta ad esempio dalle colonne de La Repubblica Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione Noi Albergatori di Siracusa -. A Siracusa solo nei primi sei mesi abbiamo contato 30mila presenze in più e 28mila 500 erano stranieri. Sono gli italiani che si lasciano più influenzare dalle notizie su siccità e acqua razionata, anche se per il turismo interno pesa di più la scarsa disponibilità economica delle famiglie”.

Il nodo italiani

“Il problema vero ma sempre limitato – prosegue Rosano – riguarda Agrigento ed alcune strutture che non riescono ad assicurare la fornitura di acqua ai clienti. Qui a Siracusa siamo in piena stagione, con forti incrementi di presenze non solo dei tradizionali tedeschi, francesi e nordeuropei. Sono in aumento gli americani, i coreani e i turisti dell’Europa dell’Est. Mancano gli italiani, ma più per il caro voli delle tratte nazionali che per le notizie sulla siccità che, certo, in Italia circolano di più. Credo non serva alcuno spot, la vera pubblicità è quella delle rappresentazioni classiche di Siracusa che hanno fatto il record di 160mila biglietti, o del Festival di Taormina. È su questo che bisogna investire, oltre naturalmente a risolvere i problemi che ci sono e che sul lungo termine possono frenare il turismo”.

La soluzione

Medesimo discorso a Cefalù: “A Dubai e Malta non aspettano la pioggia – polemizza Francesco Randone, vicepresidente di Federalberghi Palermo –; usano i dissalatori e l’acqua del mare. Siamo bravissimi a farci del male da soli. L’anno scorso gli incendi, quest’anno la siccità, problemi che vanno risolti ma che, alla fine, non sono quelli che frenano il turismo”.

Effetto boomerang

Ad Agrigento, che insieme a Taormina era un tempo la capitale del turismo siciliano, i numeri non sono in crescita come altrove.

Non certo per le emergenze, che al massimo possono incidere sul last minute degli italiani – aggiunge Randone – siamo in crescita rispetto allo scorso anno ma risentiamo della concorrenza delle mete ‘televisive’ del Trapanese e del Ragusano e dai tempi di percorrenza verso l’aeroporto di Palermo, una questione che aspettiamo da anni venga risolta con un potenziamento delle infrastrutture. La stagione, comunque, sta andando bene e starei attento a fare spot per smentire la siccità, bisogna capire come li realizzeranno. Alla fine, potrebbero avere l’effetto opposto e far aumentare l’allarmismo”.

Previsioni positive

E così, la Sicilia continua a sperare in un’estate con il più. A iniziare da Palermo e Catania e dai loro aeroporti, con numeri da tutto esaurito e presenze in forte aumento. “Sta andando tutto per il meglio - conferma Nico Torrisi, presidente Federalberghi Sicilia e a.d. della Sac, che gestisce lo scalo di Fontanarossa – ma fa bene Schifani a pensare di combattere notizie esagerate su disservizi o problemi. La siccità c’è ma le strutture sono piene e assicurano ai clienti tutti i servizi senza alcun disagio”.

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