Turismo outdoor,
uno ‘stile di vita’
sempre più in voga

Uno dei lasciti della pandemia è sicuramente una crescente predilezione per la vacanza ‘en plein air’. La domanda è forte e il viaggio a contatto con la natura è ormai un vero e proprio stile di vita. L’ultima prova arriva dai risultati dell’Osservatorio del turismo outdoor realizzato da Human Company, in collaborazione con l’Istituto Piepoli.

Partiamo dai dati dell’estate 2024. Una stagione in cui più di una vacanza su cinque è stata outdoor - dato stabile rispetto agli anni passati -.

Uno stile di vita

Un viaggio, quello all’aria aperta che rappresenta uno stile di vita: i viaggiatori italiani si dimostrano infatti disposti a investire di più per soggiorni che offrono un contatto diretto con la natura e una forma di ospitalità alternativa rispetto alle soluzioni tradizionali. La spesa media si è attestata così a 2.441 euro, in aumento 520 euro rispetto all’anno passato ma soprattutto molto superiore a quella dedicata ad altre tipologie di strutture ricettive, che si è fermata a 1.690 euro (in crescita di 115 euro rispetto al 2023). “Il 2024 segna una svolta nel posizionamento dell’open air - commenta Livio Gigliuto, presidente di Istituto Piepoli -: per gli italiani la vacanza all’aria aperta è quella per cui si può e si deve spendere qualcosa in più. Perché? Per fare esperienze, escursioni, attività. Ma anche perché sempre più spesso le strutture outdoor sono strutture per turisti esigenti. Notizie incoraggianti anche per il brand Italia: sempre più italiani scelgono di trascorrere qui le vacanze estive, e lo fanno perché preferiscono l’Italia, non per risparmiare qualcosa” dichiara Livio Gigliuto, Presidente di Istituto Piepoli.

L’Osservatorio rileva anche una distribuzione più omogenea dei viaggi nel periodo che va da giugno a settembre: se il turismo classico tende a concentrarsi ancora sul mese di agosto (49% di preferenze), i vacanzieri outdoor apprezzano anche i mesi di giugno (26%) e di settembre (14%). Una tendenza che dimostra la capacità del segmento di allungare la stagione e distribuire i flussi.

Guardando alle destinazioni, cresce la quota di chi sceglie l’Italia, con il 79% di preferenze, rispetto all’estero che si ferma al 16%. E il mare si conferma la meta preferita sia in generale (59%) che per l’outdoor (53%) ma leggermente in calo rispetto al 2023 a favore della montagna, che si attesta al 19% con una crescita di due punti in generale e, per l’outdoor, al 21% con un aumento del 6%.

Previsioni

Guardando all’autunno e all’inverno, oltre 1 italiano su 2 (52%) opterà per le vacanze outdoor. Il 47% partirà a Natale (con un soggiorno di 3 giorni), il 45% per il ponte di Ognissanti e il 41% per l’Immacolata, entrambi con due giorni.

Anche nel caso delle vacanze autunnali-invernali la previsione di spesa per l’outdoor, attestandosi a 2.300 euro, è molto maggiore rispetto a quella per altri tipo di soggiorni, circa 1.300 euro.

Cresce la domanda per la Penisola, scelta da 7 italiani su 10, contro il 18% di chi andrà all’estero e il 12% che viaggerà sia nel Belpaese che all’estero.

“I risultati positivi emersi dalla ricerca sull’estate appena trascorsa, in particolare relativamente al settore outdoor, sono confermati anche dalla solida crescita registrata dal nostro Gruppo, sia in termini di ricavi che di presenze - conclude Domenico Montano, direttore generale di Human Company -. Nello specifico, il fatto che la spesa media per la vacanza all’aria aperta risulti il 44% più alta di quella dedicata ad altre forme di ricettività e che, a fronte di soggiorni leggermente più brevi, cresca la predisposizione alla spesa, consolida l’open air come forma di turismo capace di attrarre un pubblico alto-spendente e sottolinea la tendenza dei viaggiatori a prediligere strutture capaci di distinguersi per la qualità della loro offerta”.

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