Il commento del direttore
Remo Vangelista
Brexit o no, quale sarà il futuro della lingua inglese? In attesa di capire se per viaggiare verso Londra dovremo o meno esibire il passaporto, il British Council, l'ente ufficiale britannico per la promozione delle relazioni culturali e delle opportunità educative, ha commissionato uno studio europeo per fotografare lo stato di salute della lingua di sua maestà, la Regina Elisabetta. E capire se continuerà a essere la lingua dominante in Europa.
Premesso che ad oggi l'inglese è la lingua straniera più parlata in 19 dei 25 stati membri dell'Ue, l'indagine condotta in Italia, Francia, Grecia, Spagna, Polonia, Portogallo e Romania conferma che almeno fino al 2025 l'inglese rimarrà la seconda lingua preferita per la maggior parte degli europei. Per almeno quattro fattori.
Il 69% dei datori di lavoro assicura che l'inglese è importante per la propria organizzazione e la sua padronanza un veicolo fondamentale per trovare lavoro. Merito anche delle nuove generazioni, che da un lato crescono sentendosi ripetere quanto è importante studiare le lingue straniere e dall'altro usano social network e videogame dove l'inglese la fa da padrone. E poi viaggiano: l'inglese continuerà a essere la lingua ponte in paesi i cui idiomi locali sono particolarmente difficili, come Cina e India. Cresce anche il numero di famiglie che si trasferiscono all'estero o dove uno dei genitori è straniero: il risultato è una generazione di nonni alle prese con nipoti madrelingua inglese. O. D.