Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il cambiamento climatico ridisegna le mappe del turismo in Nuova Zelanda. Per Tim Bamford, direttore del Dipartimento di Conservazione neozelandese, “occorre elaborare quanto prima un nuovo piano d’azione che indichi quali interventi sostenere nei prossimi cinque anni, onde non ritrovarsi a fronteggiare situazioni di costante emergenza”.
Lo riporta Radio New Zealand, evidenziando l'inevitabile crescita dei costi di adattamento per l'intero arcipelago pacifico: chiusura prolungata di molti percorsi trekking per smottamenti o danni alle infrastrutture (come capitato lungo i Milford e Roteburn Great Walks), arretramento dei tracciati e delle capanne d’ospitalità sulla costa dell’Heaphy Track, barriere più resistenti contro le ripetute inondazioni.
“Bisogna essere pronti a sostenere eventi meteorologici estremi e imprevedibili - ha osservato Noel Saxon, direttore generale di Ultimate Hikes - visto che negli ultimi due anni abbiamo guidato i nostri ospiti in zone allagate ben 10 volte solo nelle prime sei settimane, contro una media tradizionale di 5 o 6 volte l’anno. Abbiamo anche bisogno di nuovi sistemi di aspirazione dell’acqua, perché alcune aree risultano sempre più in secca”.