Il commento del direttore
Remo Vangelista
La Slovenia non rallenta la sua corsa. Sono infatti oltre 1,2 milioni gli arrivi di turisti stranieri registrati nel Paese nei primi sei mesi di quest’anno, per un totale di oltre 3 milioni di pernottamenti. Un rilancio molto significativo, se pensiamo che in tutto il 2021 gli arrivi erano strati 1.832.466, con 4,8 milioni di pernottamenti.
“Anche nel 2022 - precisa Aljoša Ota, direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia (nella foto) – l’Italia si riconferma fra i 3 top mercati esteri con un 11% di arrivi sul totale. L’Italia però è ancora distante dai dati del 2019, pertanto abbiamo ancora un ampio margine di crescita”.
Primo mercato sempre la Germania con 500mila pernottamenti, seguita dall’Austria a quota 346mila e, appunto, dall’Italia con 272mila. Se i pernottamenti di turisti sloveni si sono concentrati prevalentemente sulla fascia costiera (Pirano, da sola, conta oltre 80mila pernottamenti nazionali), gli arrivi complessivi dall’estero si sono invece suddivisi tra le località montane (24%), stazioni termali (22%), balneari (21%) e Lubiana (15%), con una predilezione per quest’ultima da parte dei turisti stranieri (oltre 160mila pernottamenti nella capitale). Segno, questo, della natura estremamente eterogenea dell’offerta turistica slovena.
Le scelte degli italiani
Passando al bacino italiano, quasi il 50% dei nostri connazionali sceglie la Slovenia per la sua offerta outdoor e le esperienze legate al wellness. Dai dati si evince, però, anche un forte interesse per le città d’arte e i tour enogastronomici. Per venire incontro ai gusti del pubblico italiano l’ente, dopo il successo della Green Gourmet Route, ha ideato la Slovenia Green Wellness Route, un percorso cicloturistico tra le località termali che partirà a ottobre. È invece di luglio il lancio del progetto Blue Green Routes of Piran, composto di 5 tour di durata variabile alla scoperta dei paesaggi mediterranei della penisola di Pirano esplorati da diverse prospettive.