Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’obiettivo dell’Europa, nel turismo, sta tutto in questa sfida: non essere i primi in classifica, ma i migliori. Come raggiungere questa dimensione è compito, fra gli altri, di Eduardo Santander, executive director & ceo della European Travel Commission, che TTG Italia ha incontrato al Wttc Global Summit.
Ciò che secondo Santander diventa indispensabile è un cambiamento di governance nel turismo, a livello comunitario. Fra le strategie, sicuramente, puntare su marchi come l’Italia, tra i top al mondo. “Non dobbiamo vendere l’Italia ma presentarla in un’altra maniera - dice Santander -. Che si parta dal valore di Enit per arrivare ad avere un brand di destinazione rinforzato e competitivo nel mondo”.
L’Italia è un caso di studio a livello europeo, e Santander non ne fa mistero. “Bisogna trovare il giusto equilibrio – dice -. In città come Firenze e Venezia è fondamentale saper gestire i flussi turistici, in altre aree del Paese serve invece aprire il dialogo tra residenti e visitatori, un qualcosa che in generale in Europa spesso si dimentica”.
Un consiglio per il neo ministro Santanchè arriva dall’Europa. “Mi auguro che il nuovo Ministero del Turismo italiano lavori insieme a tutte le regioni, enti che hanno una rilevanza anche nel contesto europeo - spiega -. Come Unione Europea pensiamo, infatti, che la chiave per rilanciare il turismo sia proprio la cooperazione e non la competizione; occorre ragionare in un’ottica paneuropea”.
E se il turismo l’hanno inventato gli europei, non senza commettere errori, la responsabilità del Vecchio Continente è quella di trasmettere adesso quel know how, frutto di esperienza, per una collaborazione con i mercati emergenti che vada oltre gli scambi commerciali ma che, sull’onda di una volontà politica da ritrovare, possa portare a una condivisione di persone con il loro sapere, talento e formazione.