Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nonostante l’impatto della pandemia gli Stati Uniti non hanno perso, in questi anni, lo scettro di maggiore destinazione al mondo per il turismo legato allo shopping.
A confermarlo i dati del Wttc secondo i quali, nel 2019, a livello globale questo tipo di turismo valeva 178,2 miliardi di dollari, pari al 6% del settore, ma può arrivare a rappresentare più del 15% in alcune destinazioni. Sempre in quell’anno gli Usa, con 37,7 milioni di dollari, sono stati il maggior contribuente al Pil e, malgrado le sfide poste dalla pandemia di Covid, hanno mantenuto la loro posizione di leader nel 2020 con 17,5 miliardi di dollari e hanno continuato a crescere nel 2021, contribuendo con 23,9 miliardi di dollari all’economia del Paese grazie a questa nicchia di viaggi.
Inoltre, come spiega TravelDailyNews, i governi che hanno incentivato questo segmento di vendita al dettaglio con la possibilità di fare acquisti esentasse hanno visto aumentare le entrate del turismo. Altri, invece, che come il Regno Unito hanno abolito gli acquisti esentasse hanno visto i visitatori spostarsi verso altre nazioni come la Francia o l’Italia, privando l’economia britannica di una fonte fondamentale di entrate.