Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il 2025 sarà un anno record per lo sviluppo alberghiero in Africa. Lo dice l'Hotel Development Pipeline Report di W Hospitality Group, che prevede la nascita di 577 hotel e resort nel continente, con 104.444 camere, in crescita del 13,3% rispetto al 2024.
L'Egitto continua a essere il Paese leader in termini di sviluppo, con 143 hotel e 33.926 camere in fase di sviluppo. Questo numero di camere è quasi quattro volte superiore a quello del Marocco, al secondo posto, che ne conta 8.579 in 58 hotel. Gli otto paesi successivi, classificati in base al numero di camere, comprendono Nigeria, 7.320; Etiopia, 5.648; Capo Verde, 5.565; Kenya, 4.344; Tunisia, 4.336; Sudafrica, 4.076; Tanzania, 3.432; e Ghana, 3.125. Le catene alberghiere internazionali hanno siglato accordi in 42 dei 54 paesi africani.
Un'analisi più dettagliata, che esamina l'ubicazione delle proprietà in progetto, rivela un boom straordinario al Cairo, con 17.757 nuove camere previste in oltre 70 hotel. La seconda località in classifica è Sharm El Sheikh, dove sono previste 4.231 camere in meno di 10 proprietà. Le città e i resort con le successive pipeline più numerose per numero di camere sono Lagos, 3.709; Boa Vista, 3.650; Addis Abeba, 3.369; Casablanca, 2.939; Accra, 2.652; Abuja, 2.570; Zanzibar, 2.523; e Dakar, 2.334.
La crescita è trainata fortemente dalle principali catene alberghiere internazionali, con Marriott International in testa, con 165 hotel e 29.639 camere. Seguono Hilton, 93 hotel e 17.040 camere; Accor, 73 hotel e 15.013 camere; IHG, 40 hotel e 7.951 camere; Radisson Hotel Group, 32 hotel e 6.346 camere; TUI Hotels & Resorts, 11 hotel e 2.954 camere; Barceló Hotels & Resorts, 7 hotel e 2.193 camere; The Ascott, 15 hotel e 1.897 camere; Kerten Hospitality, 13 hotel e 1.881 camere e Wyndham Hotels & Resorts, 7 hotel e 1.706 camere.
Tre sono le tendenze degne di nota. In primo luogo, il tasso di attualizzazione (ossia le aperture effettive rispetto alle aperture previste) è quasi raddoppiato, passando dal 21% del 2023 al 38% del 2024. Delle 104.444 camere totali in fase di sviluppo, si prevede che oltre 50.000 camere (quasi il 50%) in 304 hotel apriranno nel 2025 e nel 2026.
In secondo luogo, i progetti di resort stanno aumentando molto più rapidamente rispetto agli hotel cittadini o aeroportuali, sia in termini percentuali che in numeri assoluti, trainati dal numero di contratti stipulati e dalla maggiore dimensione media dei progetti, 210 camere contro 170. Inoltre, quasi la metà delle camere aperte lo scorso anno si trovava in resort.
In terzo luogo, si sta assistendo a un netto passaggio delle catene al modello di franchising, con 108 progetti che rappresentano quasi il 19% del totale, rispetto a meno del 10% nel 2020. Un fattore importante è l'emergere di operatori internazionali di qualità, white-label, come Aleph Hospitality e Valor Hospitality, e di alcuni operatori locali in Nigeria, Kenya e altrove, che stanno aumentando la fiducia nel rispetto degli standard dei marchi.
“Nonostante le varie difficoltà che il continente sta affrontando – dice Trevor Ward, amministratore delegato di W Hospitality Group -, il fatto che le catene alberghiere abbiano firmato 125 nuovi accordi lo scorso anno, con 21.000 camere, dimostra che le opportunità di ulteriore sviluppo abbondano”.