Il commento del direttore
Remo Vangelista
Se c’è una cosa, in agenzia, che non sopporto, è che arrivino i documenti di viaggio per i clienti in ritardo. E soprattutto quando arrivavano per posta, avevo l’abitudine di pagare tre settimane prima della partenza, avevo fornitori di cui mi fidavo, i documenti arrivavano in tempo e li consegnavo quando i clienti pagavano, era bellissimo.
Ora ho ridotto l’anticipo, i fornitori non mi fanno impazzire e tanto i documenti arrivano in formato elettronico, e poi, per buona parte dei miei fornitori ho sistemi di pagamento automatizzato come tanti altri di noi.
Il rovescio della medaglia è riceverli questi bonifici, quando tu sei dall’altra parte e sei tu il fornitore, arrivano così pericolosamente vicino alla partenza, che ti fanno correre mille pensieri.
Ma il peggiore degli inganni ti arriva dai (falsi) amici, quelli che ti chiamano il 24 dicembre, dicendoti che il loro fornitore di biglietteria usuale è chiuso e che sono pronti a farti un bonifico a fronte di un biglietto aereo.
E il fax del bonifico arriva, certo che arriva, e tu fai i biglietti, una cosa che ti eri ripromesso di non fare più per nessuno, ma è un “amico” che te lo ha chiesto, e non ti farà mai lo sgarbo di inviarti un bonifico falso come mille altri ne potrebbero arrivare.
Ma non è così, il peggiore è proprio quello, quel finto bonifico, che forse non è neanche finto, ma è semplicemente una disposizione di pagamento che la banca non onora perché non ci sono i fondi.
L’amico forse ha solo problemi, ti chiedi, non vuole truffarmi, no, ma sono solo menzogne auto-prodotte che si aggiungono alla menzogna principale, se ti mando una disposizione di bonifico, sapendo che non ci sono i soldi nel conto e che non avrai mai la tua somma ti sto inducendo fraudolentemente in errore e convincendo a svolgere in malafede un’azione che mi produce un arricchimento, in ogni caso ti trasferisco senza che tu lo voglia problemi che sono i miei e non i tuoi.
Ci sono i presupposti del reato di truffa, e quindi di una querela, 90 giorni di tempo dal reato per sporgere denuncia. Ma che fai denunci l’amico? No un amico no, ma un falso amico?!? Ci potresti pensare.
Come fare a far capire che pagare un debito accendendo un altro debito non porta da nessuna parte, meglio porre un freno, uno stop alle situazioni di crisi. Questi circuiti viziosi del pago qua con i soldi che incasso la, prima o poi finiscono e ti rendono comunque schiavo.
Prima o poi ci si fa male, molto male.