Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il 2018 si apre all’insegna delle opportunità di bonus e crediti fiscali per le imprese (e quindi anche le agenzie viaggi) italiane, tra i più interessanti sicuramente:
- il voucher digitalizzazione (che, ricordiamo, scade al 9 febbraio 2018): consente di ottenere un “contributo” fino ad euro 10mila per investimenti in rinnovamento di siti internet, acquisto computer e strumenti informatici, corsi di formazione, ed altre attività legate alla digitalizzazione della propria attività,
- il bonus pubblicità: che consente alle agenzie viaggi di ottenere un credito d’imposta pari al 90% dell’incremento delle spese pubblicitarie sostenute rispetto all’anno precedente (spese su quotidiani e periodici, anche online e su emittenti televisive e radiofoniche anche locali): quindi su 10mila euro di maggiori spese pubblicitarie sostenute rispetto all’anno precedente, ben 9mila potrebbero essere rimborsate sotto forma di credito d’imposta.
Ma è tutto oro quello che luccica? La domanda appare retorica (ovviamente in negativo…) leggendo gli importi che sono stati stanziati per tali bonus e le domande ad oggi presentate.
Per il Voucher Digitalizzazione, infatti, sono stati stanziati 100 milioni di euro, cifra che potrebbe anche sembrare interessante, ma sulla base delle modalità di partecipazione al bando (non conta l’ordine di invio della domanda, bensì verranno accettate tutte quelle presentate, ovviamente che rispettino le condizioni di ammissibilità, entro la scadenza del 9 febbraio) rende automatica la necessità di “spartire” i fondi stanziati tra tutti i partecipanti ammessi.
Alla data dell’8 febbraio le domande presentate risultano oltre 60 mila e, complessivamente, quasi 90mila in compilazione online.
Se tutte le domande risultassero presentate e ammesse, alla fine il contributo massimo ipotizzabile per ognuna sarebbe di circa 600 euro. Ben lontano dai 10mila euro ipotizzati e “sperati” da ogni partecipante.
Stesso discorso per il Bonus Pubblicità: per questo bonus sono stati stanziati “solo” 62,5 milioni di euro dei quali 20 milioni di euro da destinarsi al bonus per le spese pubblicitarie sostenute per l’anno 2017 e la residua parte per quelle sostenute per l’anno 2018.
Considerando poi che per partecipare a questo bonus è necessario predisporre anche una relazione di attestazione firmata da un professionista abilitato (che ha un suo costo), appare chiaro come il rischio sia quello di rimanere con un pugno di mosche in mano.
Visto il grande interesse suscitato dalle suddette agevolazioni, sarebbe opportuno che il Ministero dello Sviluppo Economico riesca a reperire risorse aggiuntive, per non rischiare di far apparire questi bonus come scarsamente credibili.
Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.iva74ter.it